Il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa non sarà incriminato per lo scandalo legato a un furto nella sua fattoria di Phala Phala scoppiato nel 2022 e denominato dalla stampa Farmgate.
Lo ha stabilito il 10 ottobre scorso il procuratore generale della provincia di Limpopo, Mukhali Ivy Thenga, ritenendo che, sulla base delle prove disponibili, non vi fossero ragionevoli prospettive di un’azione penale di successo.
Cade così anche l’ultimo ostacolo per Ramaphosa, dopo che nel giugno 2023 anche l’organismo di controllo anticorruzione lo aveva scagionato dalle accuse di un potenziale conflitto di interessi legato alla vicenda.
La vicenda
Tutto era partito dalla denuncia fatta dall’ex capo dell’intelligence Arthur Fraser che nel giugno 2022 aveva raccontato alla polizia del furto, avvenuto due anni prima nella fattoria del presidente, di 4 milioni di dollari in contanti, accusando Ramaphosa di riciclaggio di denaro, corruzione e insabbiamento del furto.
Un furto che in effetti Ramaphosa non aveva mai denunciato, probabilmente, ha sostenuto l’accusa, per non dover rendere conto della provenienza di tutto quel denaro in valuta estera.
Il presidente ha in seguito ammesso ci sia stato il furto, ma ha sempre negato si trattasse di un importo così alto, sostenendo si fosse trattato di una cifra di gran lunga inferiore, circa 580mila dollari, provento della vendita di alcuni animali.
Ripercussioni politiche
Lo scandalo ha rischiato di travolgerlo nel dicembre 2022 quando le opposizioni avevano presentato una mozione per la sua messa in stato d’accusa sulla base di un rapporto preliminare di un gruppo indipendente di esperti legali che rilevava che il presidente poteva aver violato il suo giuramento e la Costituzione.
Il partito che tuttora presiede, l’African National Congress (ANC), che deteneva la maggioranza nell’Assemblea nazionale, gli aveva evitato l’impeachment a pochi giorni dalla conferenza elettiva del partito, nella quale Ramaphosa era stato poi confermato come segretario e automaticamente candidato alle elezioni presidenziali del 2024.
Elezioni che lo hanno riconfermato alla guida del Sudafrica.