Qual è il panorama dell’editoria in Africa? Domandarselo è importante perché attraverso la letteratura si trasmettono storie, ma anche lo stato di una società. Perché fiction non è finzione ma una tecnica narrativa. Diffondere libri vuol dire dunque diffondere cultura, conoscenza, differenti realtà.
Gli scrittori africani hanno sempre patito la difficoltà di pubblicare nei loro paesi, di farsi conoscere, di creare un proprio pubblico. Dal canto loro, i lettori faticano a trovare libri, luoghi di vendita, a informarsi sulle nuove produzioni editoriali.
Le cose però stanno cambiando, grazie alla tecnologia, soprattutto, ma anche alle autopubblicazioni, ai premi e alle fiere internazionali.
Publishing Futures, un report pubblicato dal British Council e affidato a ricercatori e scrittori africani, esplora l’editoria commerciale e la letteratura in sei paesi dell’Africa subsahariana portando a galla novità e tendenze.
I paesi sono tutti anglofoni: Ghana, Kenya, Nigeria, Sudafrica, Uganda e Zimbabwe. Quello che emerge è la diffusione di pratiche innovative, nuove opportunità e nuove sfide che vanno tutte comunque nella direzione di una maggiore diffusione letteraria all’interno del continente e all’estero.
L’ascesa di piattaforme digitali come Whatsapp, ad esempio, sta rivoluzionando il modo in cui i libri vengono commercializzati e distribuiti in tutta l’Africa. Una tendenza che apre nuove possibilità per gli autori locali, soprattutto in paesi come Kenya e Zimbabwe, dove l’autopubblicazione è molto diffusa.
Tra i risultati del lavoro di indagine risalta anche l’espansione dell’editoria in lingue locali. È in aumento, infatti, la domanda di libri per bambini nelle lingue indigene africane, cosa che evidenzia l’importanza del multilinguismo nel futuro letterario dell’Africa subsahariana.
Iniziative come Vela Books di Jacana Media in Sudafrica vanno proprio in questa direzione, garantendo che le storie africane siano raccontate nelle lingue locali e favorendo la tradizione culturale.
Altro elemento che emerge dalla ricerca è la diffusione di audiolibri e piattaforme di lettura digitale anche in questo caso con lavori in lingue locali. Come stanno facendo, ad esempio, Genti e AkooBooks pionieri di questa modalità di diffondere la narrativa del continente.
Gli editori africani si rivolgono sempre più al crowdfunding e alle sovvenzioni per finanziare i loro progetti mancando in genere sovvenzioni pubbliche.
Inoltre, i social media stanno notevolmente aiutando la diffusione delle storie africane a livello globale. Piattaforme come BookTok di TikTok e Instagram si sono rivelate come potenti strumenti per gli autori africani per promuovere i loro libri e interagire con un pubblico globale.
Evoluzione dell’editoria africana
L’editoria dell’Africa subsahariana comincia a gettare radici a partire dagli anni ’60 e si è sviluppata più o meno con le stesse caratteristiche fino a gli anni ‘90. Tuttavia, la maggior parte di queste case editrici – che spesso iniziarono come uffici o filiali di multinazionali – hanno chiuso o sono diventate realtà locali con controllo diretto.
Il XXI secolo ha segnato il passaggio alle novità. Ora ci sono molte case editrici di proprietà e gestite da africani che operano in ciascuno dei sei paesi analizzati.
Citiamo Moran Publishers, fondata in Kenya nel 2010 o East African Educational Publishers sempre in Kenya. Landscape Press e Ouida, entrambe fondate nel 2016, sono due editori indipendenti in Nigeria.
E, sempre per quanto riguarda questo paese, non si può mancare di ricordare Cassava Republic fondata nel 2006 e che ora opera anche nel Regno Unito a segnale di una vera e propria trasformazione geografica della diffusione della cultura.
Fondata in Zimbabwe nel 2001 amaBook si è poi trasferita in UK mentre Carnelian Heart Publishing è stata fondata in UK nel 2020 e pubblica autori dello Zimbabwe oltremanica. Nel 2023 è nata in Uganda la Weganda Review, pubblicazione di narrativa, poesia, saggistica, arte.
Sono esempi che da un lato mostrano la vitalità del mercato editoriale africano, dall’altro la difficoltà di sostenere costi e di acquisire un numero sufficiente di lettori nel proprio paese che rendano sostenibile l’impegno.
Per esempio, nel 2023, la casa editrice indipendente Weaver Press con sede ad Harare ha chiuso dopo 25 anni. Le sfide e i problemi, ha detto l’editore, erano orami troppi. E uno di questi è la scarsa cultura della lettura.
Cercasi lettori
Si producono più libri di quanti ne vengano letti (e questa è una questione globale). Secondo il rapporto sull’editoria pubblicato nel 2023 dall’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale in Ghana nel 2022 sono stati stampati 1.137 libri e 252 e-book, in Kenya e Uganda ne sono stati stampati rispettivamente 2.188 e 1.523, nessuno in formato digitale. Non sono stati presentati dati sugli altri paesi.
Ovviamente non si tratta solo di romanzi, di narrativa, anzi questi sono i generi meno pubblicati. In genere sono ancora molti i libri di self-help, motivazionali o religiosi. E molti possono permettersi di leggere solo in ambito accademico e educativo, mentre quello che è l’ambito del piacere della lettura è ancora ridotto ed è determinato non solo dalle possibilità economiche ma dalla classe sociale di appartenenza.
Ma, come mostra anche quest’indagine, le cose stanno cambiando e nonostante la gente acquisti pochi libri gli editori indipendenti hanno trovato metodi per evolversi.
Mercato digitale in espansione
I libri digitali e quelli autopubblicati, in particolare, sono in grande espansione.
Nel segno di questo crescente mercato, in Sudafrica il rivenditore ed editore Rakuten Kobo ha lanciato quest’anno il Kobo Plus, abbonamento che consente agli amanti dei libri di leggere più e-book con una tariffa mensile.
Il lancio di Amazon in questo paese, inoltre, dovrebbe fornire ai venditori indipendenti una piattaforma per avviare, far crescere e ampliare rapidamente le proprie attività. Dati recenti dell’Associazione degli editori del Sudafrica indicano che le vendite di libri digitali sono aumentati del 92% nel biennio 2022/23 rispetto al periodo precedente.
Altra cosa che potrà aiutare alla diffusione locale dei libri e della letteratura è l’autopubblicazione. Se questa in passato richiedeva molti soldi, oggi con l’accesso a un computer, alla connessione Internet e un po’ di fondi, diventa più facile da gestire.
Nei sei paesi analizzati le opportunità per gli autori che desiderano investire nella pubblicazione del proprio lavoro senza coinvolgere una casa editrice affermata sono notevolmente cresciute. Purtroppo le strutture di distribuzione sia tra paesi africani sia all’estero sono molto scarse, anche per le case editrici più affermate.
Inoltre, la pirateria continua ad essere un problema, anche se ognuno dei paesi studiati ha leggi sul copyright, e il settore soffre di una carenza di investimenti adeguati sotto forma di sussidi, sovvenzioni, e altri tipi di sostegno finanziario.
Alla diffusione del libro e della cultura della lettura stanno però contribuendo le numerose fiere, festival letterari, piattaforme di incontro e di pubblicazione di narrativa, programmi radiofonici dedicati.
E gli incontri online in streaming stanno aiutando a superare barriere geografiche e culturali. E poi, non bisogna dimenticare i premi letterari, sia quelli nazionali che internazionali, che hanno dato meritata notorietà ad autrici e autori entrati nel panorama della letteratura mondiale.
L’editoria africana dunque continua ad evolversi e a rispondere alle opportunità e alle sfide contemporanee, rappresentando un’espressione vibrante della creatività oggi soprattutto degli autori più giovani.