Secondo un rapporto sulla migrazione continentale preparato dalla Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite (Eca), il numero di migranti in Africa è passato da 23,5 milioni a 26,5 milioni tra il 2015 e il 2019, con un aumento del 13%. Un tasso superiore alla media mondiale del 9,2%, e rappresentano il 9,8% della popolazione migrante mondiale. Sempre nel 2019, erano invece 17 milioni gli africani che vivevano fuori dal continente.
Il rapporto è stato presentato in occasione della prima conferenza intergovernativa per la revisione regionale africana dell’attuazione del Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare (Cmg). Conferenza che si è svolta in Marocco dal 31 agosto al 1° settembre 2021 ed è stata organizzata congiuntamente dall’ Eca, dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e dalla Rete delle Nazioni Unite sulle migrazioni.
Il rapporto specifica che la maggior parte delle destinazioni dei migranti era in Africa invece che in Europa o Nordamerica. Inoltre l’86% della migrazione non era correlata al conflitto. Ciò significa, tuttavia, che quasi 4 milioni di africani sono scappati a causa di conflitti.
Aumentata la povertà estrema
Si prevedeva che il numero di persone che vivono in estrema povertà in Africa, vale a dire chi vive con meno di 1,90 dollari al giorno, avrebbe raggiunto i 425,2 milioni entro il 2020. Probabilmente lo scenario è cambiato e quella cifra è ora probabilmente aumentata a circa 453,4 milioni a causa delle ripercussioni economiche della pandemia COVID-19. Ma per il rapporto potrebbe salire a circa 462,7 milioni nello scenario peggiore.
Si stima, inoltre, che il Pil africano si sia contratto tra l’1,7 e il 3,4% nel 2020.
Un dato positivo è il contributo che hanno dato i migranti allo sviluppo dell’Africa, con rimesse salite a circa 85,9 miliardi di dollari nel 2019, equivalenti all’11,98% delle rimesse globali di quell’anno. Anche se ci si aspettava una loro contrazione a causa della pandemia, a ottobre 2020 le rimesse verso l’Africa avevano raggiunto circa 78,4 miliardi di dollari, costituendo l’11,7% delle rimesse globali.
Tra le principali preoccupazioni individuate dal rapporto ci sono la tratta di esseri umani, le violazioni dei diritti umani, la gestione delle frontiere, l’identità legale, l’accesso ai servizi di base, i migranti scomparsi, la detenzione e il rimpatrio forzato.
«La pandemia minaccia di appiattire la traiettoria positiva contro diversi indicatori, in particolare i posti di lavoro dignitosi e la sicurezza dei migranti», ha commentato Thokozile Ruzvidzo, direttrice della Divisione genere, povertà e politiche sociali di Eca, esprimendo allo stesso tempo la sua preoccupazione per l’aumento della xenofobia e delle politiche restrittive che non fanno che aumentare la migrazione irregolare.
Scopo della conferenza svoltasi in Marocco era proprio l’esame da parte degli stati membri africani dei progressi nazionali, subregionali e continentali verso l’attuazione del Gcm.
Gli impegni
Tra le raccomandazioni chiave uscite dall’incontro c’è la necessità di:
- responsabilizzare le comunità locali per rispondere alle crescenti esigenze dei migranti in Africa;
- sostenere e responsabilizzare i migranti e le loro famiglie, informandoli sui loro diritti e investendo, ad esempio, nella formazione delle competenze dei migranti, nell’imprenditorialità e nella sensibilizzazione all’alfabetizzazione finanziaria;
- ratificare e implementare i quadri politici e i protocolli chiave che riguardano i diritti dei migranti;
- rafforzare i sistemi informativi nazionali e regionali e le banche dati per sostenere la pianificazione e il rafforzamento delle politiche sulle questioni legate alla migrazione;
- garantire che tutti i migranti, indipendentemente dal loro status, siano in grado di esercitare i loro diritti umani, in particolare l’accesso ai servizi di base, l’accesso alle informazioni sui servizi e i loro diritti.
Questo incontro di revisione è l’ultimo di una serie di discussioni regionali che alimentano il primo International Migration Review Forum, che si terrà nel 2022