A Castel Volturno un centro polifunzionale voluto dai Comboniani
Chiesa e Missione Italia Migrazioni Pace e Diritti Politica e Società
Approvato il progetto presentato dall’associazione Black and White
A Castel Volturno un centro polifunzionale voluto dai Comboniani
10 Settembre 2024
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 3 minuti

Il Consiglio comunale di Castel Volturno (Caserta) la scorsa settimana ha approvato all’unanimità la realizzazione di un progetto di sviluppo presentato dall’associazione Black and White, creata nel 2001 dai Missionari Comboniani che lavorano nell’area.

Si tratta di un progetto per la costruzione di un centro sportivo polifunzionale, un’area di circa tremila metri quadrati, che oltre a iniziative sportive organizzerà iniziative di natura culturale (musicale, artistica e teatrale) in un’area in cui non vi sono servizi comunali né altre presenze che portino sollievo e sostegno alle migliaia di persone residenti.

L’associazione Black and White ha portato avanti ininterrottamente dalla sua fondazione diverse iniziative: un asilo nido per bambini di mamme africane lavoratrici, un doposcuola per tutti, italiani e stranieri, promozione della donna in vari ambiti e iniziative culturali.

Attualmente l’associazione opera, animata dai Comboniani e da molti volontari, in un quartiere emarginato e decentrato conosciuto come Destra Volturno, dove la popolazione è per oltre il 50% di origine africana.

Negli anni si è verificato un vero e proprio cambiamento di paradigma, che dalla semplice attività assistenziale ha portato a focalizzare la persona e la sua dignità.

In questo percorso l’obiettivo è stato quello di favorire l’autonomia, la capacità, cioè, di acquisire gli strumenti per diventare autonomi e capaci di propria identità e decisioni.

Insieme ad altre associazioni, gruppi, movimenti della società civile ed ecclesiale, Black and White lavora per promuovere e garantire a tutti i diritti basilari: all’educazione e all’istruzione; alla salute; a vivere dignitosamente; allo sport e al tempo libero; al lavoro e all’informazione.

L’associazione è impegnata dunque nell’inclusione e integrazione delle persone sul territorio di Castel Volturno e oltre, valorizzando una zona di frontiera come luogo di opportunità per l’attuazione di una trasformazione sociale e umana che promuova la qualità di vita dei singoli e della comunità.

«Siamo molto contenti della decisione del Consiglio comunale, perché l’approvazione giunge dopo un cammino lungo circa quattro anni», ha dichiarato padre Daniele Moschetti che con altri Comboniani è responsabile delle attività pastorali e di promozione sociale a Castel Volturno.

«Siamo giunti in aula in un gruppo numeroso di soci dell’associazione, genitori, bambini e amici – ha aggiunto padre Moschetti – uniti in solidarietà con tanti uomini e donne e bambini che vengono da altre terre e che cerchiamo di servire con amore e passione, perché abbiano sempre più dignità, diritti e rispetto, come veri fratelli e sorelle nella società e figli e figlie amati da Dio».  

L’attività dei Comboniani e dell’associazione, peraltro, sono state diverse volte oggetto di elogi e ringraziamenti da parte dei consiglieri comunali e dello stesso sindaco, Pasquale Marrandino.

La presenza dei Comboniani nell’area risale in realtà al 1997, quando il vescovo di allora nominò padre Giorgio Poletti primo parroco. Poco dopo si aggiunse a lui padre Franco Nascimbene e si formò così la prima comunità comboniana.

Altri Comboniani si sono succeduti nella comunità e nel centro di accoglienza migranti Fernandes dal 2018: padre Antonio Guarino, e oggi Daniele Moschetti, Filippo Ivardi, Daniel Gbedenya e il laico comboniano Simone Parimbelli che proseguono il lavoro di prima accoglienza.

Insieme all’evangelizzazione e alla cura pastorale degli abitanti, i Comboniani, insieme ai molti volontari, investono grandi energie nello sviluppo e nella promozione umana e sociale dei fratelli e sorelle immigrati della precedente generazione e nuovi arrivati.

Copyright © Nigrizia - Per la riproduzione integrale o parziale di questo articolo contattare previamente la redazione: redazione@nigrizia.it