Vogliamo chiarire la posizione di Nigrizia in merito all’articolo dal titolo Aborti clandestini in Africa: un’emergenza silenziosa, pubblicato lo scorso 28 settembre sul sito di Nigrizia, concernente il problema degli aborti clandestini e della tragedia che rappresentano in Africa.
Come noto sono migliaia le giovani e le donne che muoiono a causa di aborti effettuati di nascosto e senza alcuna precauzione o misura igienica da persone del tutto ignoranti in merito alle conseguenze di questi interventi.
Questo è quanto intendeva denunciare l’articolo, offrendo dei dati concreti per promuovere in realtà il diritto delle donne a non vedersi costrette ad abortire.
In Africa la Chiesa porta avanti un’opera di sensibilizzazione e di educazione di tutte le componenti sociali in merito ai rischi che l’aborto clandestino comporta. E i tanti centri di ascolto e di consulenza al riguardo sono testimonianza di questo.
Sentiamo tuttavia il dovere di riaffermare, a seguito di alcune reazioni negative e accuse di promuovere l’aborto, che come rivista Nigrizia (e come Comboniani in Italia) crediamo fermamente nell’assoluta sacralità della vita dal concepimento fino alla sua naturale conclusione.
Temi così delicati possono far incorrere in interpretazioni errate o dar adito a impressioni sbagliate a motivo della terminologia usata nel descrivere un fenomeno che non può che generare sofferenza in chi ne è vittima.
Ci teniamo quindi a fare chiarezza riguardo a quanto scritto, dispiaciuti per il disagio che può aver generato in persone sensibili a queste tematiche e che non si ritrovano con quanto scritto nell’articolo.
Vorremmo che questo non dovesse compromettere la stima e la fiducia finora dimostrataci da tutti i nostri lettori.