I media italiani dedicano in genere poco spazio all’Africa e questo è ancor più vero se guardiamo alla regione più meridionale del continente. Le notizie che provengono da Zimbabwe, Zambia o Mozambico finiscono raramente nei nostri notiziari o sulle pagine dei nostri giornali. Eppure, l’Africa australe presenta una serie di caratteristiche uniche e studiarne la peculiare traiettoria storica può aiutare a capire molto dell’Africa e delle sue possibili evoluzioni politiche.

Lo spiega nel suo ultimo libro Rocco Ronza, professore di Politica africana nell’alta scuola di economia e relazioni internazionali (Aseri) dell’Università Cattolica di Milano, fra gli altri incarichi. Il volume, poco più di 160 pagine, rappresenta l’agile sintesi di circa tre decenni di lavoro sul campo. I capitoli centrali forniscono altrettante sintesi della storia dei principali blocchi di paese della regione, con uno spazio particolare dedicato al Sudafrica.

L’ultima parte del testo è dedicata alla presenza e la proiezione della regione nello scacchiere internazionale mentre i primi due capitoli descrivono le caratteristiche generali della parte più meridionale del continente, anche ricostruendo la complessa e per certi versi unica penetrazione delle potenze coloniali europee. E in queste prime pagine che sono delineate alcune delle già citate peculiarità dell’Africa australe, come la composizione demografica e il livello di sviluppo economico, i più vicini a quelli europei che si trovano in Africa.

Particolarmente cara a Ronza è l’evoluzione del modello economico dominante della regione, approdato alla piena integrazione nel sistema liberista anche in quei paesi dove a governare sono ancora i partiti protagonisti delle lotte di liberazione, di originaria matrice marxista.