L’Africa in primo piano ai Giochi olimpici di Parigi - Nigrizia
Sport
Atleti e atlete di tutto il continente a caccia di medaglie
L’Africa in primo piano ai Giochi olimpici di Parigi
Tantissimi gli africani tra gli oltre 10.500 atleti pronti a sfidarsi per un posto sul podio. Con un aumento della presenza femminile nelle specialità più disparate. Tra affermate glorie e stelle nascenti
26 Luglio 2024
Articolo di Antonella Sinopoli
Tempo di lettura 5 minuti
Le Super Falcons della Nigeria alla FIFA Women’s World Cup 2023

In rappresentanza di 203 Comitati Olimpici Nazionali (NOC), circa 10.500 atleti gareggeranno in 32 sport nei 329 eventi dei Giochi della XXXIII Olimpiade di Parigi dal 26 luglio all’11 agosto. Tra questi atleti, tantissimi africani. Stelle nascenti o vere e proprie star pronte a fare esultare gli sportivi, i loro paesi e l’Africa intera.

Ad esordire in questa edizione sono state – negli eventi del 25 luglio che anticipano l’inaugurazione del 26 – atlete del tiro con l’arco: Fatoumata Sylla, dalla Guinea e Rihab Elwalid dalla Tunisia. È stata poi la volta della squadra femminile di palla a mano dell’Angola.

La presenza femminile africana potrebbe avere il suo peso in queste olimpiadi, soprattutto in alcune discipline come il calcio. Le favorite sono loro le Super Falcons, la squadra nigeriana, che nonostante il record di presenze in ogni Coppa del Mondo femminile, tornano alle Olimpiadi per la prima volta dopo 16 anni.

A differenza del torneo olimpico maschile, che l’Africa ha vinto due volte: Nigeria (1996), Camerun quattro anni dopo, nessuna squadra femminile del continente è mai andata oltre i quarti di finale.

Altra squadra femminile è quella dello Zambia, guidata da Barbra Banda, protagonista di Tokyo 2020, e Racheal Kundananji, (24 anni) la calciatrice più costosa del mondo dopo essere passata dal Madrid al Bay FC (USA) per 860mila dollari.

Tra le atlete femminili che hanno fatto la storia del medagliere africano l’ostacolista e velocista nigeriana Tobi Amusan, primatista mondiale del 100 metri ostacoli e medaglia d’oro ai Campionati mondiali del 2022. Occhi puntati anche sulla velocista ivoriana, Marie-Josée Ta Lou, che da molti anni (oggi ne ha 35) domina l’atletica africana, anch’essa primatista e più volte sui podi internazionali.

I fan seguiranno anche la karateka egiziana Feryal Abdelaziz, medaglia d’oro olimpica a Tokyo 2020 – per la prima volta ad una donna egiziana -. Altra nigeriana a partecipare ai Giochi è la giovane canoista Ayomide Emmanuel Bello (22 anni). È già stata alle Olimpiadi del 2020 e seppure non è una favorita, ha vinto numerose competizioni giovanili.

Una promessa della scherma è invece Alexandra Ndolo, kenyana da parte di padre, tedesca da parte di madre, ma ha deciso di competere sotto la bandiera del paese africano.

Per il tennis uno dei nomi africani più noti è Ons Jabeur, tunisina che dovrà fare i conti con colei che sulla carta ha già vinto la medaglia d’oro di quest’anno, la polacca Iga Swiatek, numero uno della Women’s Tennis Association (WTA).

Neama Said rappresenterà l’Egitto in uno degli sport olimpici meno conosciuti tra gli atleti africani: il sollevamento pesi. Gareggerà nella categoria femminile 71 kg.

La sudafricana Tatjana Schoenmaker potrebbe portare a casa una medaglia, la sua disciplina è il nuoto. Nel 2023 è stata nominata “the african swimmer of the year”, per il suo record nei 200 metri rana. Sempre per il nuoto ricordiamo la gabonese Aya Girard De Langlade Mpali, prima atleta a rappresentare il suo paese ai Giochi olimpici (Tokyo 2020).

Ovviamente si tratta solo di alcuni nomi tra le centinaia in gara. Se tradizionalmente le donne hanno faticato a farsi strada nel mondo sportivo – a causa di tabù, norme sociali e mancanza di risorse finanziarie – il numero delle atlete negli anni è notevolmente aumentato: quest’anno il 50% dei partecipanti è donna nell’ottica di un equilibrio di genere applicato dal Comitato dei Giochi Olimpici.

Ora bisognerà vedere se anche la stampa allargherà lo sguardo, visto che il 70% delle persone guarda gli sport femminili ma (dati 2022) la copertura dei media si ferma al 16%.

I motivi per bandire le donne sono stati tanti e per anni si è ricorsi a test per la verifica del sesso o dei livelli di testosterone, cosa che ha impedito in passato la partecipazione di Giochi di alcune atlete africane.

Ma vediamo anche i principali atleti maschili presenti a questa edizione dei Giochi. Cominciamo con le staffette che provengono da Ghana, Sudafrica, Nigeria, Botswana, Costa d’Avorio, Liberia. Due soltanto sono femminili (nel 4×100, Nigeria e Costa d’Avorio).

La squadra favorita è quella del Botswana, entrata nella storia alle World Athletics Relays Bahamas ’24 del maggio scorso, come il primo paese africano a vincere una gara di sprint maschile alle World Relays. La squadra maschile 4×400 ha conquistato l’oro con un tempo eccezionale garantito soprattutto dal versatile velocista Letsile Tebogo.

Altri atleti che si spera ottengano significativi risultati sono il giovanissimo kenyano Emmanuel Wanyonyi, 19 anni. Caduto nelle prove di selezione ha successivamente registrato un tempo da record che gli ha garantito la partecipazione a Parigi 2024.

Nonostante la sua giovane età è già considerato l’erede del suo connazionale e detentore del record mondiale degli 800 metri, David Rudisha. Altro grande corridore è il 23enne ugandese Jacob Kiplimo. Una forza nei 5.000 e nei 10.000 metri.

Medaglia di bronzo sia ai Giochi di Tokyo 2020 che ai Campionati del mondo dello scorso anno. Considerato colui che potrebbe detronizzare l’altro grande campione, l’etiope Selemon Barega. Barega, grande favorito nella corsa su lunga distanza è medaglia d’oro nei 10mila metri a Tokyo 2020.

E c’è un velocista sudafricano a cui i fan guardano con apprensione e affetto. Si tratta di Wayde van Niekerk, campione olimpico dei 400 metri piani a Rio de Janeiro 2016. A Tokyo non fece affatto una buona prestazione e confessò che stava lottando contro un crollo mentale. Quest’anno gli appassionati sperano di vederlo “risorgere”.

Per il penthatlon uno dei nomi di spicco è l’egiziano Ahmed El-Gendy, primo africano a vincere una medaglia (argento) alle olimpiadi (Tokyo 2020). Mentre si spera possa portare a casa una nuova medaglia il nuotatore tunisino Ahmed Hafnaoui che vinse l’oro nei 400 stile libero a Tokyo.

E, infine, come non citare i campioni della pallacanestro sudsudanesi? L’adrenalina e l’attesa dei tifosi è veramente al massimo. Nella classifica del medagliere il primo paese africano è il Kenya, 128 medaglie di cui 43 ori; segue il Sudafrica: 106 medaglie, 33 ori e l’Etiopia: 79 medaglie, 30 ori.

Vedremo, con questa edizione, quanto crescerà il numero degli africani (e delle africane) saliti sul podio. Qui potete trovare tutti gli appuntamenti e qui l’aggiornamento in tempo reale del medagliere.

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