Talora giungono “inaspettati” i rivolgimenti (guerre e colpi di stato) ma anche processi positivi (crescita economica sostenuta) che hanno il loro epicentro nel continente africano. Inattesi soprattutto da coloro, e sono i più, che s’informano unicamente sulle pagine, anche web, dei quotidiani o sugli schermi dei telegiornali. Spesso inattesi anche da quella nicchia di appassionati che segue media specializzati sull’Africa.
Perché nel Sahel si sono innescati in quattro anni una serie di colpi di stato? Perché in tanti paesi si sono affermati regimi non democratici? Perché la competizione politica è segnata da una forte componente etnica? Perché i capi di stato e di governo tendono a una forte personalizzazione del potere? Perché l’Africa è di nuovo al centro dell’attenzione delle grandi potenze?
A queste e ad altre domande risponde l’autore, professore ordinario di Scienza politica all’Università degli Studi di Milano, che fornisce «un’introduzione ragionata allo stato, alla politica e ai conflitti armati nell’Africa indipendente». Un lavoro che, muovendo dall’epoca precoloniale e coloniale, analizza i tratti principali e le dinamiche più comuni dei sistemi politici dell’Africa subsahariana.
L’analisi privilegia l’approccio politologico – pur tenendo conto del contesto storico, sociale, culturale ed economico – e consente di collegare le vicende dei singoli paesi e i passaggi politici che ne hanno determinato le condizioni odierne. Pagine rivolte a chi vuole orientarsi e capire meglio.