L’Associazione professionale delle banche e degli istituti finanziari algerini (ABEF) ha annunciato che “rifiuta qualsiasi operazione di domiciliazione per contratti di trasporto che prevedano trasbordo/transito attraverso i porti marocchini”.
I “trasbordi” si riferiscono allo scarico e al carico di merci da una nave all’altra, per i quali un porto riceve una tariffa nominale.
Ricadute sulle grandi compagnie di navigazione
Una decisione che ha suscitato preoccupazioni per il suo potenziale impatto sulle relazioni commerciali, alimentando il perdurante conflitto tra i due paesi confinanti. Questa misura, infatti,ha delle ricadute sulle strategie delle grandi compagnie di navigazione e sugli scambi commerciali su scala regionale e internazionale.
Dopo la chiusura, nel 1994, delle frontiere terrestri tra i due paesi e quella dello spazio aereo algerino ai velivoli marocchini, del gasdotto GME in seguito alla rottura delle relazioni diplomatiche nel 2021, Algeri attacca così anche i porti marocchini.
La decisione arriva dopo la ripresa degli scambi con la Spagna che ha comportato 18 mesi di blocco.
Riaggiustamenti
Il boicottaggio delle imbarcazioni in transito attraverso il Marocco ha causato un importante riaggiustamento delle strategie logistiche dei giganti del trasporto marittimo. In particolare i primi due, Maersk e CMA CGM. Questi ultimi, che facevano molto affidamento sul porto di Tangeri-Med come hub strategico nel Mediterraneo, hanno dovuto ripensare le loro rotte verso l’Algeria.
Tanger Med è il porto più grande dell’Africa. Ha una capacità di movimentazione annua di 9 milioni di container da 20 piedi (Teu, Twenty-foot equivalent unit), esportazioni di 1 milione di nuovi veicoli e transito di 7 milioni di passeggeri e 700mila camion all’anno. La Banca mondiale e Standard and Poor’s Global Market Intelligence lo hanno classificato al sesto posto a livello mondiale in termini di efficienza portuale con infrastrutture che superano sia i porti africani sia molti di quelli europei.
In precedenza, APM Terminals (gruppo Maersk) gestiva due terminal chiave a Tangeri. Attualmente, CMA CGM privilegia i porti di Valencia e dell’Andalusia, mentre Maersk dirige la maggior parte del suo traffico verso l’Algeria via Barcellona e Algeciras, in Spagna.
Questo riorientamento dei flussi logistici si allinea con un riavvicinamento tra Algeria e Spagna, offrendo una possibilità di compensazione per alcuni disagi causati da questa decisione. Ad esempio sulle consegne di gas.
Conseguenze economiche e commerciali per Algeria e Marocco
La decisione di Algeri ha ripercussioni anche nello stesso paese nordafricano. Per l’Algeria, infatti, le ripercussioni di questo divieto si manifestano principalmente in un aumento dei costi e dei tempi di consegna.
La precedente dipendenza dai porti marocchini per l’importazione di merci ora richiede la ricerca di alternative, che possono avere un impatto negativo sulla logistica e sull’efficienza della catena di approvvigionamento.
Ma alla fine è relativamente indolore per il paese guidato da Abdelmadjid Tebboune. La decisione, invece, ostacola il commercio all’interno dell’Unione del Maghreb arabo, mettendo a repentaglio gli sforzi di integrazione economica regionale.
Per il Marocco di Mohammed VI, invece, la perdita di entrate dei porti, in particolare di Tangeri-Med, è una conseguenza diretta. Ha un costo in termini di occupazione e rappresenta una significativa perdita di reddito. In risposta, il Marocco dovrà cercare di rafforzare i propri legami commerciali con altre nazioni africane ed europee, riorientando così le proprie strategie commerciali per compensare le perdite. Ma non sarà facile.
Impatto regionale e internazionale
L’impatto di questa decisione potrebbe estendersi oltre i confini dell’Algeria e del Marocco, influenzando le catene di approvvigionamento internazionali. Le aziende globali che utilizzano queste rotte potrebbero essere costrette a riconsiderare le proprie catene di approvvigionamento, con conseguenti costi aggiuntivi e interruzioni. Anche gli accordi commerciali esistenti tra i due paesi, in particolare con l’Unione Europea, potrebbero risentirne.
Secondo i giornali marocchini, la scelta dell’ABEF è in linea con la campagna ostile dell’Algeria contro il Marocco per l’annosa questione del Sahara Occidentale.