Quando anche tirare un calcio a un pallone si trasforma in un caso politico.
Il conflitto decennale tra Algeria e Marocco per il conteso territorio del Sahara Occidentale si è infatti trasferito su un campo di calcio.
L’attesissima semifinale di andata dell’African Football Confederation Cup, che doveva svolgersi il 21 aprile allo stadio algerino 5 luglio 1962 tra l’ Union Sportive de la Médina d’Alger (USM Alger) e la squadra marocchina del Renaissance Berkane, è stata annullata poco prima del calcio d’inizio. Il motivo? Il design delle magliette della squadra ospite che prevede una mappa del Marocco con incluso il conteso Sahara occidentale.
Bloccati all’aeroporto
La disputa era iniziata il 19 aprile, quando la squadra marocchina è arrivata all’aeroporto algerino Houari Boumediene. I media locali hanno riferito che i doganieri, una volta atterrati dirigenti e calciatori del Renaissance Berkane, hanno confiscato le magliette.
Poco prima del calcio d’inizio previsto per domenica, il direttore sportivo dell’USM Alger, Toufik Korichi, ha detto alla radio algerina che la partita non sarebbe stata giocata perché Berkane si era rifiutato di scendere in campo con altre maglie.
La squadra locale si era offerta di consegnare una maglietta bianca agli avversari. Proposta rifiutata.
Le accuse reciproche
Il media marocchino Hespress, citando fonti interne alla squadra, ha denunciato molestie ingiustificate nei confronti dei giocatori. Il tabloid algerino El Chorouk ha accusato a sua volta il Marocco di politicizzare lo sport.
L’Unione africana ha esortato la Federcalcio algerina a lasciare che il Renaissance de Berkane utilizzasse le proprie maglie per poter scendere in campo. L’Algeria ha rifiutato, sostenendo che quel disegno non corrispondeva alle mappe delle Nazioni Unite.
I media algerini hanno mostrato la maglia che avrebbero dovuto indossare i giocatori marocchini: bianca senza la mappa. Maglie regalate dalla Federazione algerina.
Non si è presentata in campo
Ma il giorno della sfida solo la squadra algerina è scesa sul terreno di gioco. Era assente anche la terna arbitrale. Mezzora dopo l’orario previsto per l’inizio dell’incontro, la squadra marocchina ha abbandonato lo stadio.
La Confederazione del calcio africano (CAF), che ha sede al Cairo, ha risposto al ricorso contro le maglie offerte dalla Federcalcio algerina (FAF) pronunciandosi a favore di Berkane, affermando che il club indossava le stesse maglie dall’inizio del torneo.
La disputa sul Sahara Occidentale
L’ex colonia spagnola del Sahara Occidentale è in gran parte controllata dal Marocco ma rivendicata come proprio territorio dal Fronte Polisario, sostenuto dall’Algeria. Quest’ultima ha interrotto le relazioni diplomatiche con Rabat nel 2021, anche a causa di questo problema.
Il presidente della Faf, Wafi Sadi, ha poi annunciato che intende portare il caso al tribunale internazionale dello sport. «La nostra posizione è chiara, non ci tireremo indietro e siamo pronti a tutto», ha dichiarato.
Gli ha replicato Hakim Benabdellah, presidente di Berkane: «Non ci sarà dibattito su questo argomento. Non ci sarà partita senza magliette con la mappa completa del regno del Marocco».