Nel suo aggiornamento di agosto – datato poco prima del vertice dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina Sudafrica) a Johannesburg del 22-24 agosto – un rapporto del Sipri, l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, ha evidenziato che Russia e Cina dominano nelle forniture di armi, mentre l’India è tra i Brics il maggior importatore di armamenti.
Il rapporto rileva la crescente influenza dei Brics nella corsa al riarmo e che il mercato delle armi pesanti (aerei, navi, carri armati, cannoni) è particolarmente attivo nell’Africa orientale e nella regione dei Grandi Laghi.
Nuovi dati, infatti, indicano che nel 2021 e nel 2022, l’Uganda e il Rwanda sono stati i maggiori importatori di armi russe, mentre l’Etiopia e la Tanzania hanno acquistato armamenti soprattutto dalla Cina.
Analizzando i trasferimenti di armi nel periodo 2008-2022, si è potuto valutare se la tendenza del commercio tra Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – il gruppo Brics – si riflette anche sul mercato d’armi.
Business in crescita
Secondo il Sipri il commercio di armi tra i paesi del blocco Brics è in crescita. I dati mostrano che la Russia rimane il principale fornitore di armi all’India negli ultimi 14 anni, e la nazione asiatica, dal canto suo, è stata il mercato numero uno per le esportazioni di armi russe. «Tuttavia – spiega il think tank svedese – la quota della Russia è scesa dal 78% nel 2008-2012 al 45% nel 2018-22, mentre Francia, Israele e Stati Uniti hanno guadagnato terreno».
La Cina importa la maggior parte delle sue armi dalla Russia ed è stata classificata come il secondo mercato per le esportazioni di armi russe nel periodo 2008-2022. Il gigante asiatico, tuttavia, diventa sempre meno dipendente dalle importazioni, per la rapida crescita dell’industria nazionale degli armamenti.
L’India è stata il primo importatore mondiale di armi dal 2008 al 2022, la Cina si è classificata al terzo posto, mentre altri membri del Brics hanno importato volumi molto minori, classificandosi rispettivamente al 36° (Brasile), 55° (Sudafrica) e 63° (Russia).
In termini di esportazioni globali, la Russia si è classificata al secondo posto a livello mondiale dopo gli Stati Uniti, mentre la Cina è al quinto posto. India, Brasile e Sudafrica hanno industrie nazionali di armi relativamente piccole ma sono intenzionate ad aumentare produzione ed esportazione.
Il cliente Kagame
In Africa orientale, l’Uganda è stata nel 2022 il più grande mercato per la Russia, che vi ha esportato armi per un valore di 48 milioni di dollari su un importo totale di importazione di 56 milioni. Le altre sue fonti sono state la Repubblica Ceca (4 milioni di dollari), Israele (2 milioni di dollari), Cina (1 milione di dollari) e Sudafrica (1 milione di dollari).
Nel 2021, il Rwanda di Paul Kagame ha importato armi per un valore di 46 milioni di dollari dalla Russia, 10 milioni dalla Turchia e 2 milioni dagli Stati Uniti. Nel 2022, l’Etiopia ha importato armi per un valore di 35 milioni di dollari dalla Cina, mentre l’anno precedente aveva acquistato dalla Turchia (5 milioni di dollari) e altre armi per un valore di 6 milioni da fonti sconosciute.
La Tanzania, nel 2021, ha importato armi per un valore di 29 milioni di dollari dalla Cina e per un valore di 24 milioni dalla Francia. La Somalia e la Repubblica democratica del Congo hanno acquistato armi da Sudafrica. Kenya e Sud Sudan sono gli unici paesi della regione le cui forniture militari, durante lo stesso periodo di tempo, non provenivano da un paese membro dei Brics.