Il ministro beninese dell’energia, Samou Seïdou Adambi, ha dichiarato che è stato provvisoriamente revocata la decisione di bloccare le esportazioni di petrolio greggio dal Niger attraverso il porto di Cotonou, dopo un incontro tra il presidente Patrice Talon e il direttore generale della compagnia cinese National Petroleum Corporation (CNPC) che gestisce l’oleodotto che dal Niger raggiunge Cotonou.
La scorsa settimana, infatti, in un’escalation di tensioni con il suo vicino, il Benin aveva dichiarato di aver bloccato le esportazioni dal Niger, senza sbocco sul mare, chiedendo al paese guidato dalla giunta militare di riaprire il confine alle merci e di normalizzare le relazioni prima che le spedizioni di greggio possano riprendere.
«Abbiamo deciso di autorizzare l’imbarco della prima nave nelle nostre acque, tuttavia è da notare che questa autorizzazione è solo provvisoria» ha detto ai giornalisti il ministro Adambi dopo l’incontro con i partner cinesi.
Le relazioni tra Benin e Niger sono tese da quando un colpo di stato in Niger nel luglio 2023 aveva portato il blocco regionale dell’Africa occidentale, ECOWAS/CEDEAO, a imporre severe sanzioni per più di sei mesi.
«Era previsto che i flussi commerciali nella regione si sarebbero normalizzati dopo che il blocco aveva revocato le sanzioni per dissuadere il Niger dal ritirarsi dall’unione politica ed economica. Ma il Niger ha finora tenuto chiusi i confini alle merci provenienti dal Benin e non ci ha formalmente detto il motivo per cui lo ha fatto», ha dichiarato il presidente Patrice Talon la scorsa settimana.
Il primo ministro del Niger, Ali Mahaman Lamine Zeine, aveva replicato asserendo che il blocco delle esportazioni di petrolio del Niger da parte del Benin violava gli accordi commerciali tra i due paesi e con i partner cinesi. Ha aggiunto inoltre che il Niger non può riaprire il confine con il Benin per motivi di sicurezza.