Inizia domani, sabato 25 febbraio, a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Sono attesi circa 10mila spettatori. Stiamo parlando del 28° Fespaco, il festival del cinema africano. Il tema principale di questa edizione è la “pace”. Argomento di strettissima attualità in un momento in cui la violenza jihadista sta insanguinando il paese più che mai.
È il primo Fespaco (Festival panafricano del cinema e della televisione di Ouagadougou) da quando i militari hanno preso il potere in Burkina, durante due colpi di stato nel 2022, il primo a gennaio, il secondo a settembre.
Kermesse che si tiene ogni due anni. Ma che era stata sospesa durante il periodo covid-19. Haby Ouattara, coordinatore della rassegna si dichiara molto contento che ci sia così grande attesa per l’evento: «Siamo piacevolmente sorpresi, ci incoraggia e ci conforta», pur riconoscendo che la situazione della sicurezza preoccupa tutti. Secondo Haby Ouattara, la fragilità del paese legata agli attacchi jihadisti «ha influenzato l’organizzazione del festival», in particolare il sistema di sicurezza, molto dettagliato.
È di questi giorni le notizie dei continui attacchi nel nord del paese che hanno provocato la morte di decine e decine di persone, soprattutto militari.
Dare accesso al cinema a chi non ce l’ha
Il tema di questa 28ª edizione – Cinema africano e cultura di pace – è stato scelto per restare nell’attualità. Diversi film hanno come soggetto principale il “terrorismo”, come L’envoyée de Dieu della nigeriana Amina Abdoulaye Mamani ed Epines du Sahel del burkinabè Boubakar Diallo. «I registi sono sempre influenzati da ciò che vedono», spiega Haby Ouattara.
E nonostante il problema dell’insicurezza, il festival ha scelto di spostare alcuni eventi. Solitamente i film vengono proiettati in diversi luoghi della capitale e della periferia, «per dare accesso al cinema a chi ne è sprovvisto». Questa volta si estenderanno anche ad altre città, dando la possibilità della visione anche alle persone sfollate dalla violenza jihadista. «Non possiamo far finta che queste persone non esistano. Vogliamo farle sognare, permettere loro di fuggire dalla stretta realtà», sottolinea Haby Ouattara. «È la prima volta, ma speriamo che sia anche l’ultima perchè la speranza è che in futuro non guarderanno più i film da sfollati».
Con gli sfollati
I membri dell’organizzazione Fespaco si uniranno agli sfollati di Kaya (centronord) e Dédougou (centrovest), due città vicine a località che hanno subito recenti attacchi. L’8 febbraio, due dipendenti di Medici senza frontiera sono stati uccisi sulla strada tra Dédougou e Tougan da uomini armati, e quindici persone sono morte lo stesso giorno a pochi chilometri da Kaya in un altro attacco. Le violenze legate agli attacchi jihadisti, che si sono moltiplicate negli ultimi mesi, hanno ucciso più di 10mila persone in Burkina Faso dal 2015, secondo le ong, e circa due milioni di sfollati.
Il cinema maliano sotto i riflettori
Il Mali, “simbolo di resilienza” per gli organizzatori, è l’ospite d’onore del Fespaco 2023. Come il Burkina, questo paese vicino è preso di mira dagli attacchi jihadisti e guidato da soldati golpisti. Il team di Fespaco ricorda che diversi film maliani hanno vinto premi in passato e che il cinema trova ancora il suo posto in questo paese, nonostante il contesto politico.
Quest’anno sono state selezionate 170 opere in concorso ufficiale, tra cui quindici lungometraggi in corsa per lo Yennenga Gold Stallion, trofeo e premio del valore di 20 milioni di franchi CFA (circa 30mila euro). Questo premio del festival porta il nome della principessa fondatrice del regno dei mossi, l’etnia maggioritaria del Burkina Faso.
La giuria che lo assegnerà sarà presieduta dalla produttrice tunisina Dora Bouchoucha. Camerun e Tunisia sono i paesi più rappresentati, con due film ciascuno. Gli altri provengono da Burkina, Senegal, Egitto, Nigeria, Mozambico, Angola, Kenya, Maurizio, Marocco e Algeria. È stato selezionato anche un film della Repubblica Dominicana.
A margine delle proiezioni, sono previsti, come in ogni edizione, incontri tra produttori, distributori, registi e broadcaster, laboratori di supporto alla scrittura e allo sviluppo, colloqui e dibattiti.
Questa edizione celebrerà il centenario della nascita del regista senegalese Ousmane Sembène, figura emblematica del cinema africano scomparso nel 2007. La biennale del Fespaco, che durerà fino al 4 marzo, dal 1969 presenta film di registi africani e della diaspora.