Dopo il colpo di stato militare che il 24 gennaio ha destituito e posto agli arresti il presidente Christian Kaboré, il Burkina Faso è l’osservato speciale della Comunità economica dell’Africa Occidentale (Cedeao) che vuole avere tempi certi sulla transizione e sul voto che deve restituire il potere ai civili.
Venerdì scorso il paese è stato sospeso dalla Cedeao: una procedura usuale che abbiamo visto applicare al Mali che è governato dall’agosto del 2020 da una giunta militare.
Sabato 29 gennaio il commissario per la pace e la sicurezza Cedeao, Francis Béhazin, insieme ai capi di stato maggiore dell’esercito di Benin, Togo e Ghana, si è incontrato con il colonnello golpista Sandaogo Damiba.
E questa mattina c’è a Ouagadougou una missione congiunta: una delegazione dell’organizzazione dell’Africa occidentale, guidata dalla ministra degli esteri del Ghana, Shirkey Ayoikor Botchway, e il rappresentante speciale delle Nazioni Unite in Africa occidentale Mahamat Saleh Annadif.
Questa missione, che dovrebbe concludersi oggi stesso, non ha fornito un ordine del giorno, ma si suppone che incontrerà sia la giunta sia esponenti dei partiti e della società civile. E quindi porterà la sue valutazioni al vertice della Cedeao che previsto ad Accra (Ghana) giovedì prossimo.
