Cabo Delgado: SAMIM in uscita, Tanzania ancora sul terreno
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Le truppe di Dodoma restano nel nord del Mozambico in conflitto, a differenza del contingente SADC
Cabo Delgado: SAMIM in uscita, Tanzania ancora sul terreno
Preservare la sicurezza del confine, anche nell'ottica di evitare contagi dannosi a livello economico
12 Giugno 2024
Articolo di Luca Bussotti
Tempo di lettura 4 minuti
Cabo Delgado nei pressi di Pemba Bay. Foto dal profilo Flickr di F Mira

Le intenzioni, espresse da tempo da parte della SADC (Southern African Development Community) di ritirare il suo contingente militare da Cabo Delgado (la missione SAMIM) si sta concretizzando in questi giorni, nonostante le preoccupazioni espresse sia dal governo mozambicano che dalla comunità internazionale. Tuttavia, un paese, la Tanzania, direttamente interessato al mantenimento di condizioni minime di sicurezza nel suo confine sud (e nord per il Mozambico, segnato dal fiume Rovuma), ha deciso di non abbandonare la regione, soprattutto per proteggere il proprio territorio nazionale da infiltrazioni terroristiche.

Chi è già andato, chi sta per andare

Dopo la riunione della SADC, tenutasi a Maputo il 23 giugno del 2021, a luglio i primi effettivi della SAMIM si trovavano già sul terreno di Cabo Delgado. Capo-missione era stato nominato il Prof. Mpho Molomo, del Botswana, paese in cui si trova la sede dell’organizzazione, mentre comandante in capo delle forze armate fu designato il Maggior-Generale Xolani Mankayi, della Repubblica sudafricana, lo stato più importante della SADC. Forze di terra, di mare e aeree erano state dispiegate per questa importante missione, con effettivi di vari paesi, fra cui Angola, Botswana, Lesotho, Repubblica sudafricana, Tanzania, Namibia. L’impegno di ciascun paese è stato, sin dall’inizio, molto differenziato, andando dagli otto militari della Namibia ai 1495 della Repubblica sudafricana.

Una serie di fattori, sia economici che politici, hanno spinto la SADC a ritirare a partire da metà 2024 i suoi effettivi, dichiarando la missione SAMIM conclusa. Come è stato dichiarato da esperti dell’International Crisis Group, alcuni risultati sono stati ottenuti, tuttavia la missione non può dirsi essere stata del tutto soddisfacente. A fronte di tutto questo, alcuni contingenti militari sono già stati smobilitati. È questo il caso di Botswana e Lesotho, mentre Namibia e Angola si apprestano a farlo in questi giorni.

Chi resterà sino a fine anno sarà la truppa più numerosa, quella sudafricana, il cui governo è particolarmente preoccupato della situazione mozambicana, vista la vicinanza fra i due paesi. Il paese di Mandela non ha, per il momento, ricevuto attacchi terroristici diretti, tuttavia ciò che maggiormente preoccupa sono le transazioni finanziarie che dal Sudafrica arrivano ad alimentare i gruppi terroristici che operano a Cabo Delgado. Per questi motivi il contingente sudafricano resterà sul terreno sino a fine anno.

E chi resterà

Un discorso a parte lo merita la Tanzania. Oltre al contingente in quota SAMIM (274 effettivi), la Tanzania ha inviato 300 militari in modo autonomo a Nangade. Nangade è uno dei principali distretti makonde (l’etnia minoritaria dell’attuale presidente, Filipe Nyusi), punto centrale per raggiungere località marittime, quali Mocimboa da Praia o Palma, in cui per anni si sono concentrati gli attacchi jihadisti. La missione SAMIM, insieme alle truppe tanzaniane e alle forze locali, ha arginato la presenza di terroristi in quel distretto interno di Cabo Delgado, tuttavia – come ha spiegato il generale tanzaniano Jacob John Mkunda – il reclutamento nelle due sponde del fiume Rovuma sta continuando a ritmo accelerato, destando più di una preoccupazione da parte di Dodoma.

I giovani reclutati dallo Stato Islamico sono inviati nella Repubblica Democratica del Congo, in Somalia e a Cabo Delgado. Qui, le loro operazioni di terrore sono riprese quest’anno in modo inaspettato, dopo la relativa calma del 2023. Attacchi succedutisi in serie, nei primi mesi del 2024, raccontano di uccisioni, decapitazioni e saccheggi presso Quissanga, consigliando il governo tanzaniano a non abbassare la guardia.

Tanzania fra preoccupazioni e interessi economici

Infine, alcune malelingue hanno anche ipotizzato che l’interesse della Tanzania per combattere il terrorismo nel vicino Mozambico abbia anche un altro, inconfessabile motivo: non far rientrare i terroristi in fuga da Cabo Delgado, in seguito alle azioni militari di Rwanda e SAMIM, in territorio tanzaniano, lasciando il problema all’interno del Mozambico…Una questione che starebbe provocando attriti fra i due governi, i quali stanno competendo per attrarre gli investimenti di gas nei rispettivi paesi, in cui la stabilità giocherà un ruolo fondamentale, anche alla luce dell’annuncio tanzaniano di voler implementare il maggiore investimento di gas naturale nell’Africa Australe, pari a 42 miliardi di dollari. La generosità tanzaniana, insomma, avrebbe anche consistenti basi economiche, che nei prossimi mesi potrebbero concretizzarsi in modo più chiaro di fronte all’opinione pubblica di entrambi i paesi.

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