Più di 1,5 milioni di ettari di foresta sono andati distrutti in Camerun 2000 al 2017. A lanciare l’allarme è un rapporto dell’Osservatorio nazionale sui cambiamenti climatici pubblicato in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26), in programma dal 1 al 12 novembre a Glasgow, preceduta, il 30 e 31 ottobre a Roma, dal G20.
La maggior parte della deforestazione ha avuto luogo nel bacino del Congo, secondo polmone verde del pianeta dopo l’Amazzonia, sempre più minacciato dall’intervento invasivo dell’uomo, come hanno denunciato gli esperti ambientali durante la presentazione del rapporto a Yaoundé.
Una devastazione che il ministro dell’ambiente e della protezione della natura del Camerun, Pierre Hele, ha attribuito agli effetti del cambiamento climatico, ma che ha anche, e in gran parte, radici nel disboscamento in atto da anni per il commercio di legname, per fare spazio a grandi estensioni destinate alle monoculture e per l’estrazione mineraria. Non solo in Camerun, ma in tutta la fascia di foresta pluviale africana, e in particolare nei vicini Gabon, Togo, Repubblica Centrafricana e Repubblica democratica del Congo.
In quest’ultimo paese ha sollevato l’allarme degli ambientalisti la proposta governativa di revocare la moratoria in vigore da quasi un ventennio sui nuovi permessi di disboscamento industriale che metterebbe a rischio un’area di foresta pluviale grande quanto la Francia, con conseguenti espropri di terre, conflitti sociali e l’esacerbarsi delle crisi climatiche.
Lo scorso settembre con una lettera ai paesi donatori, più di 40 ong internazionali e congolesi hanno chiesto che i futuri finanziamenti per la protezione delle foreste nella RdC – in ballo c’è un accordo di da 1 miliardo di dollari – siano subordinati al rinnovo della moratoria, in vigore dal 2002. Una richiesta alla quale il presidente Felix Tshisekedi ha risposto temporeggiando.
Un altro allarme per lo stato delle foreste in Africa è stato lanciato all’inizio di ottobre da un rapporto della Fao e del Nepad secondo il quale oltre 4 milioni di ettari di foreste scompaiano ogni anno nel continente.