Perugia-Assisi 2018
Si chiede che parlamento voti per far aderire l’Italia al Trattato di messa al bando delle armi nucleari. E al governo di smetterla di vendere armi all’Arabia Saudita. Dito puntato sulle politiche migratorie e solidarietà a Mimmo Lucano.
Nel chiedere a tutti di partecipare alla Marcia della Pace Perugia-Assisi di domenica 7 ottobre, voglio ricordare alcune azioni che ritengo rilevanti, che ho raccomandato al comitato promotore e che dovrebbero caratterizzare l’appuntamento di quest’anno.
La prima azione è che venga inviata una delegazione della Marcia della Pace al parlamento italiano, chiedendo che deputati e senatori si decidano finalmente a far aderire l’Italia al Trattato di messa al bando delle armi nucleari, votato nel luglio 2017 all’Onu da 122 stati.
La seconda azione è che una delegazione della Marcia della Pace sia ricevuta dal governo italiano e in quella sede ponga una precisa domanda: come mai l’attuale governo (e anche quelli precedenti) continua a vendere armi all’Arabia Saudita che le usa per fare guerra allo Yemen? E come mai lo si continua a fare in barba alla legge 185 che vieta all’Italia di vendere armi a paesi che sono in guerra o dove i diritti umani sono calpestati?
In questa marcia avrà forte rilievo la questione delle politiche migratorie dell’attuale governo italiano, che a mio avviso si possono definire criminali. Perché causano morte, basti pensare alla politica contro le ong nel Mediterraneo e al decreto legge su sicurezza e immigrazione.
In questo contesto, non passerà certo sotto silenzio il recente arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lucano ha fatto di Riace il simbolo dell’accoglienza, coniugandola con la rinascita di un paese che andava spopolandosi.
Noi comboniani d’Italia, insieme con i Giovani impegno missionario (Gim), abbiamo deciso di portare in marcia uno striscione con scritto “Arrestateci tutti” e poco prima dell’arrivo a Santa Maria degli Angeli ci legheremo le mani per sottolineare la nostra vicinanza a Mimmo Lucano.
Partecipiamo dunque alla marcia sempre per costruire la pace, nello spirito di Aldo Capitini che la fondò, nel 1961.
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Causale TITOLO DELLA CAMPAGNA
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