La Federcalcio senegalese ha concluso il miglior anno della sua storia, completando una stagione di successi difficilmente ripetibile. All’ottavo di finale ottenuto ai Mondiali 2022 e ai trionfi nella Coppa d’Africa di calcio e in quella di beach soccer, arrivati nel corso dello stesso anno, si è aggiunto il primo titolo nel Campionato africano per nazioni (Can).
In quello che è stato il remake della finale di Coppa d’Africa 2019, a soccombere agli uomini di Pape Thiaw è stata l’Algeria padrona di casa, che aveva bisogno di un trofeo per addolcire un’annata caratterizzata dalla mancata qualificazione ai Mondiali.
La competizione ha accolto un vincitore inedito e messo in mostra diversi talenti che hanno già trovato nuove opportunità professionali. Non necessariamente in Europa, come accaduto all’attaccante ghaneano Daniel Afriyie Barnieh che è stato acquistato dallo Zurigo o all’attaccante angolano Depú, preso dal Gil Vicente.
I movimenti principali avvenuti durante il torneo sono stati dei trasferimenti intracontinentali. Su tutti va segnalato quello del centrocampista algerino Ahmed Kendouci, passato all’Al Ahly egiziano per una cifra record di circa un milione di euro. Kendouci avrebbe potuto raggiungere i suoi nuovi compagni al Mondiale per Club, in corso in questi giorni in Marocco, ma tutte le parti coinvolte hanno convenuto che la soluzione più corretta era lasciare il calciatore a disposizione del ct Madjid Bougherra. Il destino ha voluto che fosse proprio lui a sbagliare il rigore decisivo in finale.
Il passaggio del malgascio Solomampionona Koloina Razafindranaivo al club algerino del Mouloudia Club d’Alger è altrettanto significativo. Il centrocampista 22enne è stato una delle rivelazioni della settima edizione del Can e ha contribuito al magnifico e inaspettato percorso del debuttante Madagascar con 3 reti.
Razafindranaivo, detto Rakool, proviene da un campionato, quello malgascio, che non ha pressoché alcuna copertura mediatica e difficilmente avrebbe potuto fare il suo ingresso nel mondo del calcio professionistico senza la vetrina internazionale del Can. Il suo trasferimento è emblematico dell’importanza che il torneo riveste per quei calciatori che vivono ai margini dei colleghi africani che militano in Europa e dominano le competizioni continentali per nazionali.
Karim Haggui, campione d’Africa con la Tunisia nel 2004, ha sottolineato al sito della Confederazione africana del calcio (Caf) che «il livello del torneo è cresciuto di partita in partita» e ricordato che anche in questa competizione è continuato il trend positivo che vede gli allenatori africani protagonisti. Ben quindici delle diciotto nazionali partecipanti avevano alla guida un tecnico africano ed entrambe le finaliste sono allenate da ct originari del paese che allenano.
Edizione di successo
Il Can 2022 è stato un successo anche dal punto di vista organizzativo. La conferma è arrivata dagli spalti, spesso pieni anche per le partite che non vedevano coinvolta la nazionale di casa. Resta la macchia del ritiro de facto del Marocco, che gli organi competenti della Caf stanno ancora esaminando.
Ne ha parlato anche il presidente del Comitato organizzatore algerino Rachid Oukali. Intervistato dalla Bbc, ha dichiarato che «inizialmente le autorità algerine e noi, come comitato, volevamo facilitare le cose per tutte le nazioni partecipanti, ma dopo il comunicato (pubblicato dalla Federcalcio marocchina il 27 dicembre, nda), il dialogo si è trasformato in un ultimatum ed è allora che le cose si sono fatte più complicate». Oukali ha aggiunto che «ci sarebbe piaciuto avere qui il Marocco, ma sfortunatamente non è stato possibile».
Al netto della mancata partecipazione dei Leoni dell’Atlante, il presidente della Caf Patrice Motsepe si è detto molto soddisfatto dell’organizzazione. «È l’edizione di maggior successo nella storia del Campionato africano per nazioni», ha dichiarato nella conferenza stampa di chiusura che ha preceduto la finale. «L’Algeria possiede infrastrutture di livello mondiale, che si tratti di stadi, hotel o strade».
Motsepe, inoltre, ha già annunciato novità regolamentari per accrescere l’attrattività dell’evento. In particolare, verrà rivisto il criterio di eleggibilità dei calciatori per permettere alle nazionali di convocare qualunque calciatore militi nel continente africano e non solo coloro che sono registrati nel campionato locale, come stabilisce l’attuale regolamento del torneo.
La riuscita della settima edizione del Can è testimoniata anche dal maggior interesse nutrito dagli sponsor legati al torneo e dal conseguente aumento del montepremi totale a 7,9 milioni di dollari, vale a dire una cifra che eccede di oltre due milioni il montepremi stanziato per l’edizione di due anni fa.
L’Algeria, dunque, sembra aver lanciato un ottimo segnale alla Caf in vista dell’assegnazione della Coppa d’Africa 2025 prevista nelle prossime settimane, anche se la scintillante cerimonia d’apertura del Mondiale per Club e l’eccellente organizzazione di questo torneo Fifa da parte del Marocco potrebbe far pendere la bilancia verso Rabat.