Centrafrica, aereo straniero bombarda nord del paese
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I sospetti di N'Djamena ricadono sul vicino ostile Ciad
Centrafrica: aereo straniero bombarda una base del nord. Colpiti anche gli “alleati” russi
È la prima volta dall'inizio della guerra civile nel paese, nel 2012, che si verifica un presunto attacco di un aereo straniero sul territorio centrafricano. Almeno ufficialmente
29 Novembre 2022
Articolo di Redazione
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Il governo della Repubblica Centrafricana riferisce che un aereo ha bombardato una base in cui erano stanziate truppe locali e “alleati” russi. L’attacco è avvenuto alle prime ore del 28 novembre 2022, a Bossangoa, nell’ovest del paese. 

L’aereo ha «sganciato esplosivi sulla città, prendendo di mira la base delle nostre forze di difesa e sicurezza (FDS), i nostri alleati e una fabbrica di cotone», ha dichiarato il governo in un comunicato. L’aereo avrebbe poi volato verso nord e lasciato il paese, entrando presumibilmente in Ciad.

Un’altra dichiarazione, questa volta pubblicata dal Parlamento centrafricano, ha affermato che una bomba è stata “paracadutata” dall’aereo.

L’attacco avrebbe causato ingenti danni materiali. Tuttavia, non sono stati segnalati feriti.

«Secondo le informazioni, questo aereo dopo aver commesso questi crimini ha sorvolato la città di Bozoum, e ha preso la direzione del nord della Repubblica Centrafricana prima di attraversare i nostri confini», sottolineano le autorità, aggiungendo che «questo atto spregevole perpetrato dai nemici della pace non possono restare impuniti».

Il Ciad si trova vicino a nord di Bossangoa, mentre il Camerun confina con la Repubblica Centrafricana a ovest, e il Sudan e il Sud Sudan si trovano molto a nordest.

Rapporti tesi con il Ciad

I rapporti tra N’Djamena e Bangui sono tesi: il Centrafrica critica il Ciad di aver permesso ai gruppi armati di utilizzare il suo territorio come base di ripiego e per aver concesso asilo al loro leader principale, l’ex presidente François Bozizé.

Dall’altra parte, nel febbraio 2022 un importante leader ribelle ciadiano ha cercato il sostegno dei paramilitari russi della Wagner nella Repubblica Centrafricana.

A fine maggio 2021, N’Djamena aveva accusato l’esercito centrafricano di aver ucciso sei dei suoi soldati, di cui cinque «rapiti e giustiziati», nell’attacco a un posto di frontiera sul suo territorio. Il governo ciadiano parlò, in quell’occasione, di «crimine di guerra» e nel dicembre successivo soldati dei due paesi si spararono dai rispettivi confini.

Bangui afferma di aver già disposto l’apertura di un’inchiesta giudiziaria sulla vicenda dell’aereo per raccogliere tutte le informazioni utili e per individuare le responsabilità. Ma già sono stati presi tutti gli accorgimenti per far fronte a ogni eventualità, precisa.

Il sindaco di Bossangoa, Pierre Denamguere, ha confermato all’AFP che gli alleati citati nella dichiarazione governativa erano paramilitari russi con base in città. 

Situato presso il fiume Bahr Sara, l’impianto di trattamento del cotone citato dal governo era in passato una base della Minusca, la missione delle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana.

È la prima volta, almeno annunciato pubblicamente, che si verifica un presunto attacco di un aereo ostile dall’inizio della guerra civile nel paese nel 2012.

Ruolo dei russi

Almeno dal 2018, le compagnie militari private russe (Pmc), tra cui il Gruppo Wagner, operano nella Repubblica Centrafricana, dove combattono i gruppi ribelli della Coalizione dei patrioti per il cambiamento (Cpc).

Nel paese, i mercenari hanno prima agito come addestratori, poi hanno esteso la loro influenza alla politica, all’intelligence e alle risorse. In cambio del sostegno al regime del presidente Faustin-Archange Touadera, le società minerarie russe hanno ottenuto concessioni per l’estrazione di oro e diamanti, nonché diritti forestali.

Grazie alla presenza dei russi, i gruppi armati, che occupavano i due terzi della Repubblica Centrafricana, sono stati rapidamente respinti dalla maggior parte delle loro roccaforti, anche se continuano a svolgere sporadiche azioni di guerriglia contro i soldati e i loro alleati, in particolare tra Bossangoa e il confine con il Ciad.

L’agenzia di stampa russa Tass ha riferito, in più di un’occasione, che Mosca ha più di 500 istruttori e consulenti che lavorano in Centrafrica per addestrare i militari e sostenere le autorità del paese contro gli oppositori armati.

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