Si è conclusa ieri ad Abuja, in Nigeria, la 4° Assemblea generale della Conferenza episcopale regionale dell’Africa Occidentale (Cerao/Recowa), tenutasi dal 2 al 9 maggio, con un appello dei partecipanti all’impegno per giungere ad una pace duratura che favorisca lo sviluppo della regione.
Il presidente uscente della Conferenza episcopale, mons. Ignatius Ayau Kaigama, ha sottolineato il ruolo cruciale della Chiesa cattolica nel promuovere unità, pace, dialogo interreligioso e interculturale come pure lo sforzo comune a favore della riconciliazione e del perdono. «La Chiesa – ha dichiarato l’arcivescovo – ha alzato la propria voce denunciando i mali dell’appropriazione indebita di terre (land grabbing), del traffico di esseri umani e degli armamenti, dell’immigrazione illegale, dell’abuso di droga e alcol, e del terrorismo».
«Assistiamo anche – ha aggiunto – ai problemi dei giovani disoccupati, della violenza gratuita, delle crisi interetniche e religiose, della distruzione ambientale, delle malattie e tra esse della pandemia del Covid-19». E ha concluso: «Il punto centrale di questa Conferenza è stato il ribadire che il nostro continente merita di avere un tempo di tranquillità, un periodo di pace che faciliti la crescita necessaria affinché tutti i popoli africani, al di là dei gruppi etnici, delle fedi religiose e delle culture, possano vivere come veri fratelli e sorelle, e aiutarsi nel risolvere le grandi sfide di questo tempo».
Recowa include 154 diocesi cattoliche suddivise in 11 Conferenze episcopali di 16 paesi diversi di lingua anglofona e francofona, che sono: Benin, Burkina Faso, Niger, Costa d’Avorio, Gambia, Sierra Leone, Ghana, Guinea, Liberia, Mali, Nigeria, Senegal, Mauritania, Capo Verde, Guinea-Bissau e Togo.
L’assemblea ha eletto il suo nuovo presidente, mons. Alexis Touably Youlo, vescovo ivoriano di Agboville e amministratore apostolico di Yamoussoukro, che ha ringraziato per l’onore della nomina, chiedendo tuttavia a tutti di pregare e di sentirsi sostenuto, ancor più dai confratelli della Costa d’Avorio, ai quali ha dedicato la sua elezione.
«Traggo ispirazione da mons. Ignatius, mio predecessore, di cui voglio seguire le orme dopo i sei anni in cui ho con lui collaborato come vicepresidente di Recowa. Le tante sfide elencate da mons. Ignatius, alle quali altre possono essere aggiunte, possono trovare una risposta e una soluzione se sapremo seguire con fedeltà la Dottrina sociale della Chiesa che, come una madre totalmente dedita, ci aiuta a risolvere ogni problema».
«La cosa più importante – ha proseguito il nuovo presidente – è di seguire non lo spirito di questo mondo ma quello del vangelo e di Cristo che ci dice che solo lui è la via, la verità e la vita; perché questa è la nostra missione specifica». Il prelato ha voluto anche ringraziare papa Francesco per aver promulgato il suo documento sulla fratellanza umana e l’enciclica sull’amicizia sociale Fratelli tutti, che ha ispirato le condivisioni fatte durante l’assemblea.
«Questo documento – ha dichiarato il vescovo – rappresenta in qualche modo una riedizione aggiornata del Vangelo». In conclusione, mons. Alexis ha aggiunto: «Forse non abbiamo avuto uno stesso passato, ma siamo destinati ad uno stesso futuro, che lo vogliamo oppure no, come dice Francesco ‘siamo tutti sulla stessa barca’. Siamo parte di una fraternità che sorpassa ogni barriera e ogni confine».
Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari è stato rappresentato dal vicepresidente Yemi Osimbajo (in corsa per la successione a Buhari nel 2023, ndr) che dopo aver ringraziato la Chiesa cattolica e altri corpi religiosi per il prezioso contributo che danno alla pace e alla promozione di migliori relazioni umane, ha affermato: «I padri fondatori della Comunità economica degli stati dell’Africa Occidentale (Ecowas/Cedeao), avevano prefigurato che l’Africa Occidentale sarebbe diventata un’area di libero scambio e di commercio in cui la popolazione avrebbe vissuto in libertà, superando ogni forma di neocolonialismo. Una strada che abbiamo già intrapreso da molto tempo».
L’invito a pregare per tutti i nuovi leader delle Conferenze episcopali, per tutti i membri delle Conferenze episcopali e per tutto il popolo dell’Africa Occidentale di cui sono pastori, è stato l’appello con cui il neopresidente mons. Touably ha chiuso l’assemblea.