«La decisione delle autorità di transizione del Ciad di espellere l’ambasciatore tedesco è deplorevole. È un gesto particolarmente ostile rispetto al partenariato e all’impegno di lunga data dell’Unione europea e dei suoi stati membri in Ciad, anche nel contesto della transizione in corso».
Così un comunicato del servizio diplomatico dell’Ue, che fa capo a Josep Borrell, dopo la decisione del governo ciadiano di espellere, venerdì 7 aprile, l’ambasciatore tedesco Christian Gordon Kricke. Le motivazioni parlano solamente di «atteggiamento scortese» e di «mancato rispetto delle consuetudini diplomatiche».
L’espulsione è stata ritenuta ingiustificata dalla Germania che martedì ha chiesto all’ambasciatrice del Ciad, Mariam Ali Moussa, di lasciare il paese nell’arco di 48 ore. Berlino ha anche ribadito che «l’ambasciatore Kricke ha esercitato le sue funzioni in maniera esemplare».
Dunque il governo ciadiano – presieduto dall’aprile del 2021 dal generale Mahamat Idriss Déby Itno (subentrato al padre Idris Déby, grande amico della Francia che governava con il pugno di ferro da 30 anni e che è stato ucciso in circostanze non del tutto chiarite nel corso di un’operazione militare contro gruppi ribelli nel nord del paese) – sta andando in rotta di collisione con l’Unione europea.
È probabile che alla radice di questo atteggiamento ci siano le difficoltà che il paese saheliano sta incontrando per portare a compimento la transizione. Il voto doveva tenersi dopo 18 mesi dall’auto investitura di Déby figlio, quindi nell’ottobre del 2022. Ma il dialogo nazionale, sbandierato dal governo, è stato boicottato dai maggiori partiti dell’opposizione e dalla società civile, e a questo punto Déby ha pensato di prendere tempo e di prolungare la transizione di altri due anni.
Un’operazione che non è piaciuta all’Unione europea che non perde occasione per sottolineare «l’importanza di un rapido ritorno all’ordine costituzionale e di una transizione di durata limitata che garantisca il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali».