Cinema: l’Africa premiata al Fescaal - Nigrizia
Cinema
32° Festival di cinema africano, d'Asia e America Latina
Cinema: l’Africa premiata al Fescaal
27 Marzo 2023
Articolo di Simona Cella
Tempo di lettura 3 minuti
Mistida di Falcão Nhaga

Si è conclusa la 32ª edizione del Fescaal di Milano che offre fino a stasera alle 23.59 la possibilità di vedere su Mymovies tredici film tra i quali anche il vincitore del concorso lungometraggi “Finestre sul mondo” Tengo sueños eléctricos della regista Valentina Maurel.

Il premio al Miglior cortometraggio africano è andato a Mistida di Falcão Nhaga, giovanissimo regista nato a Lisbona nel 2000 da padre guineano e madre di Capo Verde e recentemente diplomatosi alla Lisbon Theatre and Film School. Con semplicità ed eleganza il regista costruisce un percorso nelle strade di un quartiere periferico di Lisbona lungo il quale una madre e un figlio riescono a recuperare un legame che sembrava perduto.

Nella stessa sezione, riceve una menzione speciale Bazigaga di Jo Ingabire Moys, sopravvissuta al genocidio dei tutsi e trasferitasi nel Regno Unito all’età di 14 anni. Ispirato da una storia vera il film, ambientato in Rwanda durante il genocidio del 1994, celebra il coraggio di Bazigaga una guaritrice tradizionale hutu che nasconde il pastore cristiano tutsi Karembe nonostante sia proprio lui ad averla l’ha marchiata come strega.

A.O.C. di Samy Sidali, vince il premio Multimedia San Paolo, consistente nell’acquisizione dei diritti di distribuzione home-video in Italia di un cortometraggio africano. Ispirato ad una storia vera, il corto racconta con ironia il processo di “francesizzazione” che Latefa e i suoi due figli, Walid e Ptissam, scelgono di intraprendere, consigliati da un’amministrazione piena di “buone intenzioni”.

Menzione speciale dalla giuria critica (Sindacato nazionale critici cinematografici italiani – Sncci) a N’en parlons plus di Cecile Khindria e Vittorio Moroni (Sezione Extr’A) per aver riportato alla luce un contesto di violenza e segregazione dimenticato o rimosso, seguito all’indipendenza dell’Algeria con un gesto prezioso di restituzione di memoria familiare e di riscrittura della Storia dal punto di vista dei “vinti”. 

Sur la tombe de mon père di Jawahine Zentar si è aggiudicato il Premio Cinit attraverso il racconto della ribellione di Maïne che giunta in Marocco insieme alla madre e ai fratelli con il feretro del padre non intende rispettare la tradizione che vieta alle donne di assistere alla sepoltura.

Il premio John Cabbot University va invece a Battima di Federico Demattè che denuncia il pregiudizio razziale mentre la commedia surreale Abdelinho di Hicham Ayouch riceve il premio della Diocesi di Milano per la sua capacità di osservare il mondo dei media con complessità: la televisione come un megafono che si fa strumento, anche, di unione e ispirazione.

Segnaliamo infine Indivision di Leila Kilani, disponibile su MyMovies fino alle 23.59 di stasera, splendido film che attraverso un moderno family drama costruisce una favola complessa e affascinante sul Marocco contemporaneo.

 

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