«Quando suonerà l’ora delle elezioni, restiamo vigili e svegli per proteggere il nostro voto. Incoraggiamo coloro che tra voi si sono impegnati a organizzare una “vigilanza elettorale” per dare man forte alle missioni di osservazione ordinarie. Non lasciamo le sedi di voto prima che siano resi noti i risultati».
È un passaggio del comunicato stampa diffuso dal segretariato generale della Conferenza episcopale nazionale della Rd Congo (CENCO), nel quale emerge tutta la preoccupazione dei vescovi sulla regolarità delle elezioni generali (presidenziali, legislative, provinciali, comunali) che si terranno il 20 dicembre.
I vescovi – la religione cattolica è la più diffusa nel paese dell’Africa centrale – ricordano ai 44 milioni di congolesi chiamati alla urne che la campagna elettorale, iniziata il 19 novembre, «è il momento di chiedere conto delle promesse fatte a coloro che ci hanno governato e di valutare la pertinenza e la fattibilità delle promesse avanzate da coloro che si candidano». E di fronte ai nuovi candidati «privilegiamo i criteri obiettivi della competenza e della rettitudine morale».
Non manca un cenno al ruolo della Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI), il cui presidente Denis Kadima è stato scelto da governo e parlamento nonostante le obiezioni delle Chiese cattolica e protestante, che lo ritengono troppo vicino al presidente uscente Felix Tshisekedi.
«Spetta alla CENI garantire la trasparenza delle operazioni di voto e dello spoglio nel rispetto delle disposizioni legali». Secondo i vescovi, l’accettazione dei risultati delle prossime elezioni «dipenderà molto dalla pubblicazione delle liste degli elettori e soprattutto dalla pubblicazione dei risultati seggio per seggio. Questo migliorerà la percezione della lavoro della CENI e accrescerà la fiducia dei congolesi, attualmente scarsa».
I vescovi si augurano infine che tutte le parti in lizza si adoperino per ottenere elezioni «credibili, trasparenti e pacifiche».