Dall’Europa al Sudafrica e ritorno. Ѐ il viaggio che compiranno le dosi di vaccini anti Covid-19 prodotte dall’azienda statunitense Johnson & Johnson e destinate al mercato europeo.
La Commissione europea ha infatti dichiarato ieri di aver raggiunto un accordo temporaneo – fino alla fine di settembre – con il Sudafrica per utilizzare un impianto locale per imbottigliare i vaccini che vengono importati nell’Unione europea.
L’accordo prevede che la casa farmaceutica sudafricana Aspen Pharmacare imbottigli il vaccino prodotto altrove, principalmente in Europa – nella fabbrica J&J a Leiden, nei Paesi Bassi, uno dei principali produttori della sostanza vaccinale nel mondo – e poi trasferisca le dosi finite in Sudafrica e nell’Ue.
Nel darne notizia l’agenzia Reuters fa notare che lo stabilimento di Aspen non sembra essere tra i siti di produzione approvati dall’Agenzia europea per i farmaci (Ema) per i vaccini J&J.
L’intesa evidenzia la complessità della produzione di vaccini da fabbriche sparse in tutto il mondo e il potere dei produttori di farmaci nel negoziare accordi di fornitura con i singoli paesi.
Critiche sono arrivate intanto dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che si è detto «stordito» nell’apprendere che i vaccini J&J saranno esportati dal Sudafrica verso l’Ue, visto che l’Europa ha tassi di vaccinazione molto alti, mentre anche le persone più vulnerabili in molti paesi africani non sono state vaccinate.