Cutro: le chat a un passo dalla morte in mare - Nigrizia
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Inchiesta sul naufragio. Si indaga sulla responsabilità del mancato soccorso tra guardia costiera e di finanza
Cutro: le chat a un passo dalla morte in mare
03 Settembre 2024
Articolo di Redazione
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Sapevano, da cinque ore prima che accadesse il naufragio, che dentro quel caicco in balia della tempesta nel mare di Cutro c’erano persone migranti. Sapevano e non sono intervenuti, rimpallandosi le responsabilità su chi dovesse farlo. È scritto nelle chat che si sono scambiati quella notte tra il 25 e 26 febbraio del 2023. È riportato tra le 650 pagine dell’inchiesta oggi sul tavolo della Procura di Crotone.

La notte è quella della strage di Steccato di Cutro. Quando, per il mancato intervento su cui ancora si indaga, morirono almeno 98 persone, tra queste 35 bambine e bambini. Le parole sono quelle della chat e appartengano a chi quella notte era di servizio per la guardia di finanza e quella costiera. Le due grandi imputate di stato, a processo per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.

Si scrivono per ben cinque ore, e nessuna delle due, né la guardia costiera né quella di finanza, fecero niente per salvare i migranti. La versione della prima è che si è sbagliato «di fidarci della guardia di finanza, che ci ha dato informazioni mendaci», questa «avrebbe dovuto chiamarci immediatamente, avevano l’obbligo di intervenire una volta scoperto il target. Le nostre imbarcazioni erano in grado di navigare con quelle condizioni meteo».

La versione della seconda: «Alla capitaneria abbiamo richiesto l’intervento già a mezzanotte, ma non sono mai usciti. Dopo che noi siamo rientrati gliel’ho fatto mettere a brogliaccio: guarda noi non ce la facciamo, valutate voi. Senza una chiamata di soccorso non hanno ritenuto di uscire. Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare».

Nel ping pong delle responsabilità intanto l’unica cosa certa è il numero delle persone morte in mare mentre si chattava. Rimane poi il dubbio sulle “regole di ingaggio”, pare infatti che la capitaneria fosse restia a operare senza un sos conclamato, senza cioè che arrivasse dal mare la richiesta di soccorso. Di fatto però dagli atti emerge che quel centinaio di persone si sarebbero potute salvare.

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