Da fermo oppositore del presidente di transizione e generale delle forze armate Mahamat Idriss Déby, fino all’esilio l’anno scorso, a guida del governo che con il capo di stato traghetterà il Ciad fino alle elezioni che si dovrebbero tenere entro ottobre e che dovrebbero sancire il ritorno al potere dei civili. È la parabola di Succès Masra, presidente della formazione di opposizione Les Transformateurs nominato ieri primo ministro da Deby e già oggetto di critiche da diversi partiti contrari all’esecutivo e movimenti della società civile.
Il nuovo incarico del politico ciadiano, 40 anni, è stato annunciato all’emittente di stato Onama dal segretario generale alla presidenza Mahamat Ahmat Alhabo.
Secondo quanto riferisce il portale di notizie TchadInfo, il premier ha già annunciato la nuova formazione di governo. L’esecutivo, sempre secondo il sito ciadiano, vedrebbe una presenza significativa di giovani e donne.
La nomina di Masra, succeduto all’ex giornalista 75enne Saleh Kebzabo, segue di pochi giorni l’annuncio dei risultati di un referendum per una nuova Costituzione che è stato organizzato a dicembre dal governo militare di transizione guidato da Deby. Generale dell’esercito, il presidente de facto del Ciad è salito al potere con modalità controverse nell’aprile 2021, dopo la morte del padre Idriss Deby, rimasto ucciso in uno scontro con una milizia ribelle nel nord del paese durante il suo 30esimo anno al potere. Deby governava infatti il Ciad da un colpo di stato condotto con successo nel 1991.
Stando ai dati resi pubblici dalla Corte suprema, il sì alla nuova Costituzione voluta dal governo ha ottenuto l’86% dei consensi, con un’affluenza di circa il 63%. Il voto è stato boicottato da buona parte delle opposizioni e della società civile.
Le formazioni contrarie al plebiscito hanno lamentato la presunta parzialità della Commissione che ha coordinato il processo elettorale, oltre che la sostanziale esclusione dal referendum della proposta per un ordinamento di stato federale- quello cioè richiesto dalle opposizioni – a favore di un’organizzazione «unitaria e decentralizzata». La nuova Costituzione permette inoltre al presidente del Consiglio sovrano di ricandidarsi ed è per ciò ritenuta un nuovo, ennesimo strumento al servizio della “dinastia Deby” che guida il paese da tre decenni.
L’esilio dopo la repressione dell’ottobre 2022
Masra è tornato in Ciad il 3 novembre dopo un esilio di oltre un anno. Il dirigente, così come altre figure di spicco delle opposizioni, aveva lasciato il paese nell’ottobre 2022 dopo la decisione del governo di prolungare la transizione di due anni rispetto a quanto inizialmente previsto e a causa della repressione messa in campo per sopprimere le proteste che erano state scatenate da questa mossa.
Dopo l’annuncio del governo, centinaia di manifestanti sono stati uccisi o arrestati dalle forze di sicurezza durante giorni di mobilitazione, stando alle cifre riportate della società civile. Les Transfourmateur, e la piattaforma di attivisti Wakit Tama, di cui pure Masra faceva parte, sono state fra i principali promotori delle proteste e fra i principali obiettivi della reazione delle forze armate. Il nuovo premier ha lasciato il paese per riparare nel vicino Camerun dopo un’incursione nella sede del suo partito.
Il ritorno in Ciad dell’ormai ex leader dell’opposizione, reso possibile da un accordo siglato nella Repubblica democratica del Congo con la mediazione del governo di Kinshasa, ha preceduto anche un cambio di rotta sul referendum. Dopo le iniziali critiche, Masra ha esortato i suoi sostenitori a votare per il si. Un “si” che ha appunto aperto la strada al governo che ora presiede e che avrà l’annoso compito di organizzare le elezioni di ottobre. A partire dall’istituzioni delle autorità che dovranno gestirle.
La traiettoria di Masra ha attirato numerose diffidenze. Wakit Tama, riporta l’emittente Radio France Internationale (Rfi), ha fatto sapere tramite il suo portavoce Soumaine Adoum che il nuovo premier non verrà trattato diversamente in virtù del suo passato militante ma che sarà tenuto a «dare risposte a ciò che i ciadiani si aspettano» come qualsiasi altro leader del governo.
Duro anche il Gruppo consultivo degli attori politici (Gcap), alleanza di 14 partiti di opposizione. Max Kemkoye, esponente dell’organizzazione ascoltato ancora da Rfi, ha denunciato che il compito di Masra sarà «mettersi al servizio per garantire che Mahamat Idriss Déby sia eletto presidente e affinché la dinastia si consolidi ulteriormente in Ciad».