Danni «per secoli», la Nigeria deve agire contro la crisi climatica
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L'appello in un report di Agora Policy. «Entro il 2050 persi 460 miliardi di dollari»
Danni «per secoli», la Nigeria deve agire contro la crisi climatica
24 Novembre 2023
Articolo di Redazione
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Gli effetti del cambiamento climatico possono «mettere a repentaglio» l’economia della Nigeria e «alterare le caratteristiche geografiche, sociali e la traiettoria politica del paese per decenni o secoli». Un impatto quantificabile in una cifra: 460 miliardi di dollari persi dallo stato entro il 2050. È quanto denunciato dal think tank locale Agora Policy in un report con cui si esorta il governo di Abuja a «prendere in seria considerazione» il tema della crisi climatica.

La Nigeria ha popolazione stimata di oltre 220 milioni di abitanti, dato che la rende il paese più popoloso d’Africa, e avrà una popolazione di 375 milioni di abitanti entro il 2050, secondo le Nazioni Unite.

Il documento di Agora Policy, 84 pagine, è stato redatto da quattro esperti nigeriani ed è stato presentato nella capitale Abuja nel corso di un incontro organizzato in vista della COP28, la Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici in programma dal 30 novembre e fino al 12 dicembre negli Emirati Arabi Uniti.

La Nigeria alla COP28

In settimana l’esecutivo del presidente Bola Tinubu ha annunciato le sue priorità per il summit. Secondo quanto riporta il quotidiano Premium Times, Abuja mira ad assicurarsi fondi per il suo Energy Transition Plan (ETP), la strategia nazionale per il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2060 lanciato nel 2021, in occasione della COP26.

Il paese africano, maggiore economia del continente insieme al Sudafrica, spingerà anche a far rendere operativo il fondo per il loss and damage, le perdite e i danni causati dai cambiamenti climatici, annunciato alla COP27.

Nel rapporto di Agora Policy, realizzato con il sostegno dell’ente statunitense MacArthur Foundation, si legge: «In Nigeria il cambiamento climatico sta già aumentando la fame, la povertà, il carico di malattie, la migrazione, i conflitti e l’insicurezza. Sta danneggiando le infrastrutture, modificando la linea costiera, alimentando la desertificazione, producendo scarsità d’acqua, facilitando l’erosione del suolo e causando la perdita di entrate economiche per gli stati federali e il governo nazionale».

Fra gli eventi climatici estremi che più colpiscono il paese ci sono sicuramente le inondazioni, ma anche siccità e ondate di caldo. 

Gli effetti della crisi climatica: centinaia di migliaia di sfollati 

Stando a quanto denuncia il think tank nigeriano, «centinaia di migliaia di persone» potrebbero essere costrette a lasciare le loro case per colpa dell’arretramento della linea costiera provocato dall’innalzamento del livello dei mari, conseguenza dell’aumento della temperatura media terrestre. Intere comunità potrebbero «scomparire».

Nel documento si premette che non è facile quantificare le perdite economiche determinate dalla crisi climatica. Gli autori del report però, citando anche proiezioni della Banca Mondiale e del ministero dell’ambiente, stimano che le perdite per le casse di Abuja hanno raggiunto i 100 miliardi nel 2020 e potrebbero arrivare a 460 miliardi entro il 2050 qualora il governo non mettesse in campo misure efficaci per contrastare la crisi.

Il fenomeno potrebbe provocare anche una perdita fino al 25% della produttività agricola entro il 2080. Una stima che potrebbe arrivare al 50% nel nord del paese, più arido e più dipendente dalle piogge.

Proprio la disponibilità d’acqua è un altro tema di particolare preoccupazione. Il report, citando di nuovo stime della Banca Mondiale, evidenzia che la Nigeria potrebbe perdere il 25% della sua disponibilità di questo bene fondamentale da qui a meno di 30 anni.

La transizione energetica e gli asset «perduti»

I cambiamenti climatici però potrebbero avere altri effetti devastanti per l’economia nigeriana, ancora molto dipendente dai guadagni del petrolio, di cui al momento è tra i primi tre produttori in Africa. La spinta globale ad abbondare gli investimenti nei combustibili fossili nell’ottica della transizione energetica potrebbe portare a perdite per «trilioni» in asset economici inutilizzati o bloccati.

Nonostante questo scenario a dir poco complesso, la crisi climatica può rappresentare un’occasione per «diversificare l’economia», aumentarne la competitività e rendere più sostenibile la crescita. Da qui Agora Policy propone una lunga serie di suggerimenti alle autorità nigeriane. Fra questi, «investire nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica e promuovere un’agricoltura climaticamente intelligente». Strade, quelle determinate da queste scelte, «non solo percorribili ma essenziali».

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