È il primo smartphone prodotto in Costa d’Avorio. E già questa sarebbe una notizia degna di nota. Per giunta, funziona con comandi a voce nelle 16 lingue locali più utilizzate nel paese (sulle circa 60 presenti).
Open G, questo il nome dell’apparecchio, si presenta come un’innovazione nel mercato della telefonia mobile. Al punto che il suo inventore, il 43enne beninese Alain Capo-Chichi, capo del gruppo Cerco, invita ad usare una nuova categoria: non più smartphone, ma superphone.
Questo perché l’intelligenza artificiale che guida il funzionamento dei comandi vocali è particolarmente pensata per persone illetterate, che avrebbero difficoltà ad utilizzare un normale smartphone.
Al centro, dunque, c’è una questione di accesso alla tecnologia per le fasce della popolazione meno istruite.
Open G è stato lanciato sul mercato un mese fa con una robusta operazione di marketing, che prevede anche un partenariato con Orange, la compagnia francese di telecomunicazione dominante in Costa d’Avorio.
Ad un costo base di 60,000 cfa (circa 91 euro), ha un prezzo competitivo sul mercato nazionale.
Ma anche se le vendite sono a malapena cominciate, Chapo Chili già guarda oltre. Il 12 agosto, in occasione dell’inaugurazione di uno showroom nell’area chic di Vallon, ad Abidjan, ha confermato di voler aggiungere ben 1000 lingue africane al superphone.
La Costa d’Avorio sarebbe solo un trampolino di lancio, quindi, prima di aprirsi a tutto il continente.