Il conflitto russo-ucraino ha riflessi importanti anche in Egitto. Paese che, nel mondo arabo, è tra quelli che maggiormente dipendono dal grano di Russia e Ucraina. Mosca, infatti, è al primo posto come esportazione di grano verso Il Cairo e Kiev al secondo. Insieme rappresentano quasi l’85% delle importazioni di grano dell’Egitto nel 2020-21. Egitto che è al primo posto nella lista dei paesi importatori di grano al mondo.
L’allarme è stato lanciato anche da uno dei più importanti imprenditori egiziani, il magnate d’affari Naguib Sawiris, che ha esortato le autorità del suo paese a muoversi in fretta. In un tweet l’imprenditore ha consigliato «vivamente il ministro dei rifornimenti di affrettarsi a comprare, stoccare e immagazzinare le maggiori quantità di grano, prima che divampi la guerra tra Ucraina e Russia, che realizzano il 30% della produzione mondiale di grano. Se la guerra scoppiasse definitivamente tutto questo non sarà disponibile e i prezzi saliranno alle stelle», ha aggiunto il magnate.
Il vasto paese arabo – con una popolazione di 102 milioni di persone in aumento – ha importato 12,5 milioni di tonnellate di grano nel 2020-21. L’Egitto sta lavorando duramente per aumentare la propria produzione, ma la sua attuale dipendenza dalle importazioni renderebbe il conflitto russo-ucraino una notizia terribile.
Considerato un tempo tra i grandi produttori di pane al mondo, l’Egitto ha perso la maggior parte dei suoi terreni agricoli nel corso dei decenni a causa dell’espansione urbana, mentre la sua popolazione continuava a crescere.
Nel 2021, la produzione nazionale di grano è stata di 9 milioni di tonnellate, che ha coperto meno del 50% del consumo locale.
La maggior parte del grano è usato nella produzione del pane, che viene poi distribuito all’interno del sistema di razionamento alimentare della nazione, a cui è iscritta la stragrande maggioranza del paese.
Il pane è una parte indispensabile della dieta degli egiziani e le minacce alle forniture possono indurre il governo egiziano a cercare delle alternative.
Ma altri paesi nordafricani si trovano in difficoltà.
L’Ucraina, quinto produttore mondiale di grano nel 2019, esporta la maggior parte della sua produzione negli stati dell’area settentrionale del continente. E le regioni orientali dell’Ucraina, le più vulnerabili a un attacco russo, contengono i terreni agricoli più produttivi.
E anche la Russia, tra luglio dell’anno scorso e la fine di gennaio di quest’anno, ha esportato milioni di tonnellate di grano negli stati nordafricani.
I possibili timori derivanti dagli effetti della crisi sulle forniture di grano coincidono con l’aspettativa che la produzione russa di grano cada nel 2021-22, a causa di condizioni climatiche avverse, in particolare per le estati secche e calde.
A complicare il quadro ci si sono messi anche i gravi livelli di siccità nella maggior parte dei paesi nordafricani (specialmente in Tunisia, Algeria e Marocco). Una situazione che dovrebbe comportare un ulteriore aumento delle importazioni di grano.