Dopo quattro anni di detenzione in custodia cautelare in Egitto, è tornato libero il 30 aprile scorso Hisham Abdel Aziz, corrispondente della rete televisiva Al Jazeera. La notizia è stata data dalla moglie su Twitter e confermata dai responsabili del canale qatarino e dal capo del sindacato egiziano della stampa, Khaled El-Balshy.
Abdel Aziz, cittadino egiziano che lavorava nella sede a Doha, era stato fermato all’aeroporto internazionale del Cairo nel giugno 2019 mentre era in viaggio per motivi famigliari. Al Jazeera sostiene che il giornalista sia stato “sottoposto a sparizione forzata per circa un mese” prima che si scoprisse che era in custodia cautelare. Seguendo una prassi ormai tristemente famosa in Egitto, da allora le autorità hanno chiesto e ottenuto ripetute proroghe di 45 giorni per la sua detenzione.
Il canale televisivo è stato messo sotto accusa dal presidente Abdel Fattah al-Sisi dopo la sua conquista del potere nel 2013 in seguito alla deposizione di Mohamed Mursi. L’ex presidente era considerato vicino al movimento dei Fratelli Musulmani, che ha bandito, e Al Jazeera di essere un portavoce del gruppo.
Dal 2017 Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Bahrein avevano boicottato il Qatar, accusandolo di sostegno al terrorismo. I rapporti avevano poi iniziato a distendersi nel gennaio 2021.
Fu allora che Egitto e Qatar ripresero i rapporti diplomatici, cui seguì la nomina dell’ambasciatore egiziano a Doha nel giugno dello stesso anno. Lo scorso settembre, in concomitanza con la prima visita ufficiale di al-Sisi in Qatar, le autorità egiziane hanno rilasciato un altro giornalista di Al Jazeera, Ahmed al Nagdy.
In detenzione al Cairo restano altri due giornalisti della tv qatarina, assieme a decine di migliaia di attivisti, blogger e detenuti politici, vittime della feroce repressione del regime contro il dissenso.