L’Egitto, alle prese con una grave crisi economica e con la necessità di reperire di valuta estera, ha deciso di cedere agli Emirati Arabi Uniti una parte della sulla costa settentrionale nella regione di Ras El-Hekma.
L’emittente CNBC Arabia ha riferito che “ci sono rapporti credibili” secondo cui un gruppo di investitori degli Emirati firmerà un accordo con il governo egiziano la prossima settimana per acquistare terreni su cui costruire una grande città turistica.
L’intesa comporterà l’iniezione di circa 22 miliardi di dollari nella banca centrale egiziana.
Della regione di Ras El-Hekma fa parte la città di Marsa Matruh, nella provincia di Matruh. La sua linea costiera è lunga 50 chilometri ed è una delle più incontaminate del mondo.
Il governo del neo-rieletto presidente Abdel Fattah al-Sisi ha incluso la regione nel suo progetto di sviluppo urbano per la costa nordoccidentale, il cui completamento è previsto entro il 2050.
I media filogovernativi, tuttavia, hanno negato la notizia dell’accordo.
La vendita di parti del territorio egiziano non è cosa nuova. Già nel 2016 il Cairo vendette all’Arabia Saudita le due isole strategiche di Tiran e Sanafir nel Mar Rosso.
L’Egitto sta affrontando una pesante crisi finanziaria dovuta a una concomitanza di fattori, tra cui l’elevato debito esterno, un deficit di valuta estera e il conseguente aumento dell’inflazione che, secondo i dati ufficiali, nell’agosto dello scorso anno era attorno al 40%.
Una crisi che ha fatto piombare sotto la soglia di povertà molti egiziani.
Nei quasi 10 anni di presidenza di al-Sisi il debito estero del paese è quadruplicato, arrivando a 164 miliardi di dollari. Le riserve valutarie totali ammontano a 35 miliardi di dollari, ma solo quest’anno il governo dovrà pagare ai creditori 30 miliardi di dollari di interessi.
Questa situazione ha portato il Cairo a richiedere ulteriori prestiti ai creditori stranieri, in particolare al Fondo monetario internazionale che ha imposto l’implementazione di una serie di riforme in cambio della concessione di un finanziamento di 10 miliardi di dollari.
Questo è il quarto pacchetto del FMI all’Egitto negli ultimi sei anni. Per ottenerlo il governo accetta una serie di condizioni rigorose, tra cui un tasso di cambio unico, la svalutazione della sterlina e la riduzione del ruolo dell’esercito nell’economia.
Le notizie sulla vendita di Ras El-Hekma agli Emirati hanno causato reazioni negative e preoccupazione tra l’opinione pubblica egiziana, che ricorda i gravi danni ambientali causati da un altro progetto emiratino nel villaggio turistico di Sidi Abd El-Rahman.