Il ministero dell’Informazione dell’Eritrea ha annunciato qualche giorno fa che il confine con l’Etiopia è stato “demarcato in modo definitivo e non potrà più subire cambiamenti”. La notizia è riportata dal portale informativo Borkena, con sede in Canada.
La dichiarazione ribadisce che il confine tra i due paesi è basato sulla decisione della Commissione sui confini tra Eritrea ed Etiopia.
Come noto, un accordo di pace tra Etiopia ed Eritrea era stato concluso nel 2000 ad Algeri dai due governi per porre fine alla guerra iniziata nel 1998.
L’accordo era stato raggiunto attraverso la mediazione dell’Organizzazione dell’Unità Africana (OUA, in seguito divenuta Unione Africana), presieduta dall’Algeria, dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
Nel 2002, dopo le dovute indagini, la Commissione per la delimitazione dei confini aveva concluso il suo arbitrato, assegnando tra l’altro il conteso territorio di Badme all’Eritrea.
Tuttavia, tale risoluzione era stata respinta dal governo etiopico, allora guidato da Meles Zenawi, che aveva rifiutato di ritirare il proprio esercito dalla città. Tra due paesi, pertanto, si era creata per quasi due decenni una condizione di stallo, senza pace e senza guerra.
Una svolta avvenne nel 2018, quando il neoeletto primo ministro Abiy Ahmed perseguì quella che allora appariva come una nuova politica volta a risolvere la controversia, tornando a un clima di amicizia con l’Eritrea. Una politica per la quale ottenne premio Nobel per la pace.
Oggi, tuttavia, le relazioni tra i due paesi appaiono di nuovo compromesse, dopo la fine della guerra nella regione etiopica del Tigray e dopo che il governo di Abiy ha avanzato rivendicazioni sull’accesso al Mar Rosso.
Asmara quindi nella dichiarazione sostiene che “il confine di proprietà è stato ufficialmente riconosciuto e legalmente confermato. E a meno si verifichino altre violazioni della legge tra l’Eritrea e il popolo etiopico o tra i popoli dell’Eritrea e del Tigray, non c’è nessun’altra questione che potrebbe causare conflitto”.
È tra l’altro insolito che il governo eritreo faccia una distinzione precisa tra il popolo etiopico e il popolo della regione settentrionale del Tigray, come se ritenesse quest’ultimo un’entità a sé stante.
Il ministero degli Esteri dell’Etiopia non ha ancora commentato l’annuncio dell’Eritrea. Al contrario, di recente ha accusato l’Eritrea di aver “incorporato” illegalmente parte della comunità degli Irob (in Tigray) come parte dell’Eritrea, dividendo la popolazione in due parti.