Secondo un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), l’aeroporto internazionale etiopico di Bole, ad Addis Abeba, è diventato una delle principali rotte di transito della droga dall’America Latina verso l’Europa e l’Asia.
Secondo il Rapporto mondiale sul traffico di stupefacenti 2023, redatto dall’istituto, 64 dei 165 trafficanti di cocaina arrestati in Brasile avevano come destinazione Addis Abeba.
Questo è stato confermato da John Wotherspoon, responsabile di Voice for Prisoners – un’organizzazione internazionale non governativa con sede a Hong Kong, dove presta servizio in un carcere -, il quale ha dichiarato a un settimanale etiopico che secondo i dati da lui raccolti, l’aeroporto internazionale di Addis Abeba è per i narcotrafficanti la via più facile di trasporto di droga rispetto a tutti gli altri aeroporti del mondo.
Wotherspoon ha indicato al giornalista che dieci persone originarie di paesi dei vari continenti (Kenya, Namibia, Sudafrica, Zimbabwe, Danimarca, Paesi Bassi, Tailandia e India) e trasportati da Addis Abeba a Hong Kong, sono stati arrestati perché scoperti a trasportare droga nascosta negli indumenti e nei bagagli.
L’uomo ha affermato che il traffico di droga continua ad aumentare a un ritmo allarmante e non si ferma, soprattutto perché non vengono prese le misure necessarie per prevenirlo.
Il problema, secondo il coordinatore di Voice for Prisoners, potrebbe ridursi sostanzialmente schierando, ad esempio, all’aeroporto di Bole e in altri scali, cani antidroga, oltre che con una maggiore attenzione al fenomeno da parte di funzionari governativi assegnati a tale compito.