Etiopia: per il capodanno amnistiati 178 condannati a morte
Etiopia Politica e Società
Il paese celebra oggi l’Enkutatash, l’inizio del nuovo anno (il 2017) in base al calendario giuliano
Etiopia: amnistiati 178 condannati a morte in occasione del capodanno
11 Settembre 2024
Articolo di Redazione
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In Etiopia in coincidenza con la celebrazione del nuovo anno (Enkutatash), il ministero della Difesa ha annunciato, come spesso in passato, l’amnistia per 178 militari già condannati a morte per il loro coinvolgimento in crimini commessi durante i due anni di guerra tra la regione del Tigray e il governo centrale di Addis Abeba.

Il conflitto, iniziato nel novembre 2021, si era chiuso come noto due anni dopo, con la firma degli accordi di pace a Pretoria e Nairobi. La ragione della condanna da parte del tribunale militare consisteva nell’abbandono, da parte dei soldati incriminati, dei loro doveri costituzionali e per aver commesso gravi reati. 

La grazia è stata concessa – secondo la dichiarazione del ministero – dopo la presentazione di richieste formali di clemenza, esaminate dal Consiglio per l’amnistia.

Il conflitto col Tigray era scoppiato quando le forze del Fronte popolare di liberazione del Tigray (TPLF) avevano attaccato una base dell’esercito federale a Macallè, e aveva causato centinaia di migliaia di vittime e milioni di sfollati.

L’Enkutatash

L’Etiopia celebra oggi, pertanto, l’inizio del 2017, seguendo il calendario giuliano in uso nella Chiesa ortodossa, che conta sette anni in meno rispetto a quello gregoriano in uso in Occidente.

La solennità speciale nel celebrare il capodanno etiopico il giorno 11 settembre è dovuta, tra l’altro, al fatto che l’11 settembre del 2001, quando avvenne lo storico attentato statunitense contro le torri gemelle di New York, le centinaia di etiopici impiegati nelle torri rimasero incolumi perché, per celebrare per l’appunto il loro capodanno, non si recarono al lavoro.

Gli etiopici scampati alla morte hanno la convinzione che a salvarli dal tragico destino delle migliaia di vittime dell’attentato terroristico fosse stato l’intervento miracoloso della Vergine Maria, per la quale l’intera popolazione dimostra grande venerazione.

Nella tradizione e nella cultura etiopica il primo giorno dell’anno riveste grande importanza per motivi diversi dal capodanno in Occidente.

Ha infatti origini molto antiche e si basa su una leggenda secondo la cui la regina di Saba, dopo aver ricevuto una lettera da Israele da parte del re Salomone, inviò a lui degli emissari che portarono doni, tra cui una grande quantità di incenso.

Secondo la leggenda, quando i messaggeri tornarono in Etiopia, il loro ritorno venne celebrato con una grande festa, che venne appunto chiamata festa di Enkutatash, che ha oggi un carattere profondamente religioso.

Molte famiglie si riuniscono per celebrare la festa con preghiere, cene, balli e canti. La spiritualità pervasiva della Chiesa ortodossa viene sottolineata da cerimonie vissute intensamente come la benedizione dell’acqua e l’offerta di cibo e bevande per ottenere da Dio prosperità e salute.

Tra i momenti più rilevanti della festa va citata la cerimonia del caffè (buna), bevanda molto importante nella cultura e nella quotidianità etiopica, e occasione per condividere e celebrare con amici e familiari.

Enkutatash è dunque anche un momento di riflessione per l’intera popolazione, che esprime in mille forme diverse i propri desideri e le speranze per il nuovo anno. La festa è accompagnata infine da un grande numero di doni specialmente per i bambini.

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