Realtà virtuale e guerra anticoloniale vanno raramente insieme. Ma in Etiopia, un gruppo di ingegneri informatici ha pensato bene di accoppiarli. Il risultato è un’esperienza immersiva con casco VR (virtual reality) di una storica battaglia per l’indipendenza del paese: quella di Adua del 1896, che vide un’epica sconfitta dell’assalitore italiano.
Per i creatori del progetto è un modo per promuovere la memoria storica tra le giovani generazioni, nonché per offrirgli dei modelli di riferimento.
Lo ha chiarito Meti Girma, project manager di Guzo Technologies, l’azienda creatrice dell’esperienza in VR, quando ha dichiarato: «Credo che non abbiamo eroi locali. Il mio fratellino ammira Spiderman; non pensa a vestirsi come le persone di Adua, mentre si infila volentieri la tuta da uomo-ragno. Non ci vedo niente di male, ma è un indice di scarsa conoscenza della nostra storia».
La sconfitta nella battaglia di Adua concluse la guerra in Abissinia del 1895-96, mossa dal governo Crispi contro l’impero etiopico del negus Menelik II.
Un po’ di realtà virtuale farebbe bene anche in Italia, assai poco memore dei suoi crimini coloniali nel Corno d’Africa.