Etiopia: in Tigray le milizie controllano oltre 550 scuole - Nigrizia
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Gli istituti scolastici trasformati in centri di addestramento militare
Etiopia: in Tigray le milizie controllano oltre 550 scuole
01 Ottobre 2024
Articolo di Redazione
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Il vice responsabile dell’Ufficio regionale per l’istruzione del Tigray, Redai Gebre Ezgier ha dichiarato alla stampa che nello stato-regione del Tigray si contano tuttora 552 scuole di vario grado sotto il controllo di diversi gruppi armati – principalmente amhara ed eritrei -, che le hanno trasformate in centri di addestramento militare.

Preoccupano in particolare le condizioni di insicurezza delle scuole operanti sul confine tra il Tigray e l’Amhara, per il proseguimento delle operazioni militari tra il movimento Fano e l’esercito di Addis Abeba.

Gebre Ezgier ha dichiarato inoltre che a fronte delle 2.492 scuole pienamente operative prima del conflitto nella regione, oggi solo 1.835 sono in grado di offrire servizi educativi.

Le autorità locali continuano ad affrontare difficoltà ad nel ripristinare pienamente il sistema dell’istruzione, mentre la regione fatica a riprendersi dagli effetti di due anni di guerra civile tra il Fronte di liberazione popolare del Tigray (TPLF) e il governo federale.

Dal novembre 2020 il conflitto ha causato centinaia di migliaia di morti e milioni di sfollati, oltre al collasso dell’intera economia. Le ostilità, come noto, si sono placate dopo che le due parti hanno firmato i cosiddetti accordi di Pretoria nel novembre 2022.

Ma il conflitto non ha causato solo l’azzeramento del sistema scolastico. Ad aggravare la situazione ci sono la carenza di insegnanti e i gravi traumi psicologici e fisici che bambini e bambine hanno subito.

A questo si aggiunge la povertà estrema di molte famiglie che non solo non possono permettersi di acquistare materiale didattico per i figli, ma in molti casi non hanno nemmeno i soldi per il cibo necessario al sostentamento.

Già un anno fa il responsabile dell’ufficio per l’istruzione della regione, Kiros Guesh, denunciava le difficoltà dell’amministrazione nell’affrontare questo insieme di fattori che pesano come macigni sulla rinascita del Tigray e delle sue nuove generazioni.

Fattori che giocano invece a tutto vantaggio delle reti criminali dedite al traffico di esseri umani.

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