Nel nord dell’Etiopia il Tplf, Fronte di liberazione del popolo del Tigray, ha annunciato la liberazione di 4.208 prigionieri di guerra, con un’amnistia. Tra questi ci sono anche 401 donne, alcune delle quali in stato di gravidanza.
Secondo fonti diplomatiche nella capitale, la decisione di rilasciare i prigionieri è seguita a settimane di colloqui tra i comandanti militari del Tplf e dell’esercito di Addis Abeba, mentre su una possibile risoluzione del conflitto civile, in corso da 18 mesi, nessun dialogo sarebbe stato avviato a livello politico.
Intanto sul confine tra la regione del Tigray e l’Eritrea si registrano combattimenti quasi quotidiani, in particolare a Badme e Rama, e da Asmara, alleata del governo etiopico, arrivano notizie di nuovi rastrellamenti di giovani da arruolare forzatamente nell’esercito.
Il 17 maggio il ministro degli esteri eritreo aveva accusato il Tplf di preparare un’offensiva oltreconfine, «con la benedizione e il sostegno delle potenze occidentali».