La crisi economica in Ghana potrebbe costare il posto al suo ministro delle finanze, Ken Ofori-Atta. 80 deputati su 137 del partito di maggioranza hanno richiesto ieri le sue dimissioni. Dai banchi parlamentari dell’opposizione invece, si parla di procedura di impeachment.
L’ira nei confronti di Ofori-Atta – in carica dal 2016 e riconfermato nel suo ruolo dopo la vittoria alle elezioni del 2020 – è figlia della crisi economica che sta attraversando il Ghana.
Solo nell’ultima settimana sono arrivati due dati preoccupanti: l’inflazione è salita dal 13.9% in gennaio all’attuale 37.2%, il livello più alto degli ultimi 21 anni; e in seguito ad un’ulteriore perdita del 3,3% nei confronti del dollaro, la moneta nazionale, il cedi, è risultata la più svalutata a livello mondiale nel 2022.
L’inasprirsi della crisi aveva già spinto il Ghana a rivolgersi al Fondo monetario internazionale (Fmi) per un pacchetto d’aiuti, lo scorso luglio, nonostante Ofori-Atta avesse escluso di farlo a più riprese nei mesi precedenti.
È la 17° volta che il Ghana ricorre alla misura del prestito del Fmi. L’ultima volta fu nel 2015, al picco della crisi energetica che la vide in grave deficit di produzione elettrica.