Il tema della pesca illegale in Africa torna ad imporsi alle cronache internazionali. Stavolta lo fa attraverso un’inchiesta in Ghana della BBC, che prende spunto dal report della Ong britannica Environmental Justice Foundation (EJF) pubblicato lo scorso dicembre.
L’indagine giornalistica si concentra sulla diffusa cultura di corruzione che invalida il meccanismo di controllo e regolamentazione dei pescherecci industriali, prevalentemente cinesi.
Sullo sfondo, troviamo la scomparsa sospetta di un ispettore di controllo ghanese (dato ormai per morto) e di condizioni di lavoro inumane per i membri africani dell’equipaggio. Condizioni sfociate, in alcuni casi, in decessi.
L’indice è puntato contro la compagnia cinese China’s Distant Water Fishing (DWF), la più grande società al mondo nel suo settore. E secondo l’Economist, anche la più rapace.
Nigrizia si era occupata della situazione in Ghana già nel 2022. La BBC ha approfondito la vicenda, portando la testimonianza di vari osservatori ghanesi. Il loro compito è quello di verificare per conto delle autorità pubbliche, che i pescherecci rispettino leggi e regolamenti nazionali. Ma nella pratica, le navi comprano il silenzio degli ispettori, garantendosi una totale libertà d’azione.
DWF non ha risposto alle richieste di informazioni della BBC.