Zanzare geneticamente modificate rilasciate nell’ambiente per combattere la diffusione della malaria. È quanto avvenuto ieri ad Ambouli, un sobborgo della città di Gibuti, dove sono state liberate decine di migliaia di zanzare maschio del genere Anopheles stephensi, ma con geni modificati.
Partendo dal presupposto che solo le femmine trasmettono la malaria e altre malattie virali, Oxitec, società di biotecnologia con sede nel Regno Unito – finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation -, ha sviluppato zanzare maschio portatrici di un gene che, dopo l’accoppiamento, impedisce alle larve delle femmine di sopravvivere fino all’età adulta.
La diffusione di questo primo gruppo di maschi rappresenta l’avvio della fase pilota di un progetto di collaborazione tra Oxitec, il governo di Gibuti e l’ong Association Mutualis, nell’ambito del più ampio programma Djibouti Friendly Mosquito, avviato per fermare la diffusione dell’Anopheles stephensi, una specie invasiva di origini asiatiche, rilevata per la prima volta nel paese nel 2012 e presente anche in Etiopia, Somalia, Kenya, Sudan, Nigeria e Ghana.
Se questa prima fase avrà successo, il rilascio di zanzare modificate continuerà fino al prossimo anno a Gibuti, per ampliarsi poi ad altri paesi dell’Africa orientale, regione che sperimenta per la prima volta questo tipo di approccio alla lotta alla malaria.
Il primo rilascio nell’ambiente di zanzare geneticamente modificate nel continente era avvenuto in Burkina Faso nel 2018, ma in quel caso si trattava del genere Anopheles gambiae e i maschi non potevano riprodursi. Anche in quel caso il progetto era finanziato (per 70 milioni di dollari) dalla Fondazione Bill e Melinda Gates.
La diffusione nell’ambiente di insetti con geni modificati in laboratorio è un tema controverso e da tempo dibattuto anche in Africa, e vede contrari gruppi ambientalisti, preoccupati per le possibili conseguenze sugli ecosistemi e sulle catene alimentari.
Sentito dalla BBC il presidente di Oxitec, Gray Frandsen, ovviamente rassicura, garantendo che in oltre 10 anni di programmi di questo tipo “non sono stati documentati effetti negativi sull’ambiente o sulla salute umana”.
Secondo il Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), dal 2019 più di un miliardo di zanzare di questo tipo sono state rilasciate in tutto il mondo con successi riscontrati in Brasile, India, Panama e Isole Cayman.
La malaria è una malattia mortale la cui diffusione nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, è in aumento con 249 milioni di contagi e 608mila morti nel 2022, il 90% dei quali registrati nell’Africa subsahariana. L’80% di queste 580mila vittime sono bambini sotto i 5 anni.