Il Consiglio di sicurezza delle nazioni Unite ha approvato ieri all’unanimità una risoluzione per intensificare la lotta contro la pirateria nel Golfo di Guinea. La risoluzione 2634 (2022), elaborata dalla Norvegia e dal Ghana, membri non permanenti del Consiglio di sicurezza, esorta gli stati membri ad adottare ulteriori misure per garantire la sicurezza marittima non solo nelle acque territoriali ma anche in alto mare.
Il testo approvato da tutti i 15 stati permanenti «condanna fermamente le rapine a mano armata, gli omicidi e i rapimenti che avvengono nel Golfo di Guinea» che si estende per 5.700 km dal Senegal all’Angola e sul quale si affacciano una ventina di paesi.
Mona Juul, ambasciatrice di Norvegia all’Onu, ha sottolineato che la pirateria riguarda anche decine di paesi che investono in Africa centrale e meridionale. Va ricordato che le acque del golfo sono ricche di idrocarburi e di risorse alieutiche
Il Golfo di Guinea è attraversato ogni giorno da più di 1.000 navi e si stima che il costo degli atti di pirateria, che spesso consistono nel rapimento di marinai e la richiesta di riscatto, ammonti a circa 2 miliardi di dollari l’anno. Nel 2021 si sono registrati 52 attacchi contro il 115 del 2020.