Tra oggi e domani (17 e 18 novembre), ad Abidjan si terrà il primo Salone dell’industria musicale africana.
Il focus, in particolare, riguarda la musica francofona, che vede nella Costa d’Avorio uno dei suoi principali luoghi di propulsione, oltre ad essere il quarto stato per numero di francofoni nel mondo.
L’obiettivo è duplice: da un lato, c’è la volontà di creare un luogo di incontro e confronto per i nuovi giovani talenti del panorama musicale africano. Dall’altro, la determinazione a sfruttare la potenziale miniera d’oro rappresentata dall’industria, sempre più nota e redditizia.
Infatti, nonostante la musica francofona esca meno dagli argini dei paesi interessati rispetto a quella anglofona, va comunque sottolineato che soltanto in Africa i potenziali ascoltatori del genere sono almeno 400 milioni, il 65% dei quali al di sotto dei 25 anni, con un progressivo aumento anche del tasso di penetrazione della connessione ad internet (dell’82% in Costa d’Avorio), che permette una sempre più vasta fruizione del prodotto musicale.
Ben oltre l’Africa
Intanto, i cantanti africani continuano la loro ascesa alla fama mondiale. Basti pensare che nella categoria Best global music performance, dei Grammy Awards, i cui candidati sono stati resi noti ieri, 4 nomination su 5 sono andate a cantanti africani.
Tra i più famosi, il nigeriano Burna Boy, già vincitore di un Grammy e candidato ora con due canzoni in due categorie diverse (Last last in Best global music perfomance e Love, Damini, in Best global music album) e il cantante ghaneano Rocky Dawuni, che duetta con Blvk H3ro in Neva Bow Down. Eddy Kenzo, invece, porta all’Uganda la prima nomination ai Grammy, con Gimme Love, in collaborazione con l’afroamericano Matt B.
Nelle altre categorie, da segnalare c’è sicuramente il nome di Angélique Kidjo, storica cantante beninese che ha già vinto ben 5 Grammy (tanto che alla penultima premiazione invitò la giuria a prendere in considerazione, per il futuro, altri più giovani talenti del continente rispetto a lei, citando proprio Burna Boy, che avrebbe vinto l’anno successivo). Candidata anche lei per due brani, uno al fianco del trombettista franco-libanese Ibrahim Maalouf, e il secondo Keep rising per la colonna sonora del film The woman king, per il quale è anche coautrice.
In tre categorie è invece nominata Tems, famosa cantante nigeriana, che compare per un featuring con Drake e uno con Beyoncé. (A.B.)