Guinea-Bissau, l'esercito ristabilisce la calma nella capitale - Nigrizia
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All'alba un tentativo di liberare due ministri che erano stati arrestati aveva portato a scontri con la guardia nazionale
Guinea-Bissau, l’esercito ristabilisce la calma nella capitale
01 Dicembre 2023
Articolo di Redazione
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Praça dos Herois Nacionais a Bissau

Sarebbe tornata la calma in Guinea-Bissau. All’alba di oggi un tentativo di liberare due ministri che erano stati arrestati giovedì nell’ambito di indagini su un fatto di corruzione aveva scatenato degli scontri a fuoco fra forze speciali dell’esercito e guardia nazionale nella capitale Bissau. A comunicare il ritorno alla normalità sono state fonti dello stato maggiore delle Forze armate rilanciate dal quotidiano locale O democrata. I fatti riportati sono avvenuti mentre il presidente del paese Umaro Sissoco Embaló è a Dubai per prendere parte alla COP28 sul clima, al via ieri.

Secondo quanto riferito dai militari, i due ministri in questione, il titolare dell’economia Suleimane Seidi e il segretario di stato al tesoro António Monteiro, sono stati ora ricondotti nel carcere di Rema dove erano detenuti in custodia cautelare. Una fonte della polizia giudiziaria ha confermato il rientro dei due dirigenti nell’istituto penitenziario, descritti come «sani e salvi».

L’operazione dell’esercito ha anche portato all’arresto del capo della Guardia nazionale Victor Tchongo e di altri esponenti del corpo speciale, come rilanciato sempre da O democrata e anche dall’agenzia lusofona Lusa.

Secondo le ricostruzioni della stampa l’arresto è avvenuto nei pressi della caserma dove la guardia nazionale aveva portato i due ministri dopo averli prelevati dal carcere. I militari avevano fatto irruzione nell’istituto penitenziario armati di «mitra e bazooka».

Seidi e Monteiro sono stati sottoposti a una misura di custodia cautelare giovedì sera nell’ambito di un processo sul pagamento di circa sei miliardi di franchi Cfa, circa nove milioni di euro, a undici imprenditori locali. Si sospetta che la transazione sia stata condotta in modo illecito. Una tesi questa, sostenuta dal partito di opposizione dell Movimento para a Alternância Democrática (Madem G15), una delle sole due formazioni contrarie al governo presenti in parlamento.

I ministri hanno riconosciuto di aver pagato gli imprenditori ma hanno anche sostenuto che tutto la transazione è stata condotta in modo legale e nell’ottica  di sostenere il settore privato del paese. I dirigenti dell’esecutivo sarebbero stati arrestati per meglio tutelare il proseguimento delle indagini, stando a fonti della giustizia guineana citate da O Democrata.

Il fallito golpe del 2022

Le tensioni che si sono verificate oggi a Bissau hanno riportato alla mente gli scontri che si sono svolti nella capitale nel febbraio 2022 durante un tentativo di colpo di stato, poi fallito, che hanno portato alla morte di oltre dieci persone. Secondo il presidente Embalò gli autori del tentativo di putsch erano con tutta probabilità uomini legati al traffico internazionale di droga e miravano a uccidere sia lui che il primo ministro. La Guinea-Bissau è ritenuta uno snodo centrale del traffico internazionale che dall’America Latina porta gli stupefacenti in Europa. Il peso specifico di questa economia illegale è ritenuto molto significativo da analisti concordanti. 

Proprio nel contesto della crisi politica che ha seguito il fallito golpe, nel giugno 2022 la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao) ha schierato nel paese una missione di stabilizzazione composta da circa 600 militari. Nel 2020, anno della salita al potere di Embaló, un altro contingente dell’organismo regionale aveva lasciato il paese dopo otto anni. Anche quest’ultima missione era stata schierata nel paese a seguito di un golpe.

La Guinea-Bissau ha raggiunto l’indipendenza dal Portogallo nel 1974. Da allora si sono verificati quattro colpi di stato e oltre una decina di tentativi. 

Stando a dati della Banca Mondiale, il 70% della popolazione della Guinea vive al di sotto della soglia di povertà.  Secondo l’indice di percezione della corruzione dell’organizzazione internazionale Transparency International, Bissau è al 164esimo posto su 180 paesi con un punteggio di 21 su 100.  

 

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