Guinea-Bissau sull’orlo di una crisi istituzionale - Nigrizia
Guinea-Bissau Pace e Diritti Politica e Società
Il presidente Embalò ha rimosso il presidente dell'Assemblea nazionale Simões Pereira, sostituendolo con una figura di fiducia
Guinea-Bissau sull’orlo di una crisi istituzionale
Il parlamento è occupato dalla Guardia nazionale. Al centro delle tensioni le sorti del Tribunale di giustizia supremo
25 Settembre 2024
Articolo di Luca Bussotti
Tempo di lettura 4 minuti
La sede dell'Assemblea nazionale a Bissau. Foto di Colleen Taugher, da Flickr

Ciò che da mesi si temeva sta accadendo: la Guinea-Bissau si trova ormai sull’orlo di una crisi istituzionale, caratterizzata da contrasti insanabili fra le sue due figure apicali, il presidente della repubblica, Umaro Sissoco Embaló, e il presidente del parlamento, Domingos Simões Pereira.

Non solo: negli ultimi giorni le iniziative presidenziali sembrano sottintendere che l’unica risposta che Embaló sta riuscendo a dare ai propri cittadini rispetto ai continui sbarchi di droga nella Guinea-Bissau sia esacerbare ulteriormente gli animi, portando il paese nel mezzo di una crisi assai grave, la peggiore da quando Embaló si è insediato alla presidenza della repubblica.

Al di là delle retoriche celebrative rispetto al giorno della festa per l’indipendenza, il 24 settembre, di unità e solidarietà dai radar della Guinea-Bissau se ne vede ben poca.

Pereira e le prerogative del parlamento

Domingos Simões Pereira, tornato a Bissau dopo circa sette mesi di lavoro politico in Portogallo per formare la coalizione che affronterà Embaló alle prossime elezioni presidenziali (con data ancora non fissata), ha convocato un livello parlamentare intermedio, la Commissione permanente, con all’ordine del giorno la situazione del Supremo tribunale di giustizia (STJ).

La più alta istanza giudiziaria del paese, da novembre del 2023, sta operando in una situazione di illegalità. Infatti, degli 11 giudici che dovrebbero comporre l’organismo, a oggi soltanto 5 sono operativi, non raggiungendo quindi il quorum per svolgere le normali attività.

Secondo il presidente della Lega dei diritti umani della Guinea-Bissau, Bubacar Turé, sarebbe stato l’attuale presidente dell’STJ, Lima Andrade, ad avere costretto il legittimo presidente, Pedro Sambu, a dimettersi con la forza delle armi e a costringere alla dimissioni, o a pensionare anticipatamente, vari membri dell’organismo, giungendo a una situazione di paralisi.

Al fine di ricomporre una situazione estremamente preoccupante, Pereira ha convocato la suddetta riunione parlamentare, al fine di creare una commissione per contattare il STJ e cercare una forma di mediazione, in grado di far tornare quest’organo alla normalità. Le prerogative del parlamento, attraverso la Commissione permanente, permetterebbero al suo presidente di sviluppare un’iniziativa di tipo istituzionale, al fine di ripristinare il funzionamento dell’STJ.

I provvedimenti di Embaló

Il presidente Embaló aveva parlato chiaro, nel caso in cui Pereira avesse osato convocare la riunione della Commissione permanente per trattare del caso relativo all’STJ: lo avrebbe fatto dimettere dal suo incarico di presidente del parlamento.

Detto fatto. In poche ore, Embaló, equiparando tale riunione a un tentativo di colpo di stato, per invadenza di competenze presidenziali da parte del parlamento, ha liquidato Domingos Pereira, facendo assumere, di fatto, la presidenza del parlamento alla seconda vice-presidente dell’organismo, Satu Camará, insieme a Carlos Monteiro, del partido Madem G-15 e segretario di stato all’ordine pubblico. Personaggi non certi distanti da Embaló.

Bubacar Turé ha anche accusato la polizia di avere forzato e cambiato le serrature degli uffici della presidenza e della vice-presidenza del parlamento, i cui leader sono Domingos Simões Pereira e Fernando Dias, di fatto creando un’ulteriore situazione di paralisi dell’organismo e di sostituzione del suo presidente, così come era accaduto nel caso dell’STJ a novembre dello scorso anno.

Parlamento chiuso per un uomo solo al comando

Oltre a essere stato dissolto senza alcuna ragione da parte di Embaló, il parlamento è adesso privo del suo legittimo presidente e occupato dalla Guardia Nazionale fedele al solo uomo al comando in Guinea-Bissau, lo stesso Embaló.

L’ennesima iniziativa del presidente si inscrive in un momento in cui la Guinea-Bissau è di nuovo sotto l’occhio del ciclone a causa dell’entrata di notevoli quantitativi di droga (questa volta 2,6 tonnellate) dall’America Latina, confermandosi, quindi, come uno dei principali paesi africani di arrivo e smistamento della sostanza stupefacente.

L’ultima operazione è stata messa a segno dalla DEA americana e dal Centro di analisi e operazioni marittime dell’Unione Europea, che avevano segnalato alle autorità locali l’arrivo di un aereo Gulfstream IV presso l’aeroporto Osvaldo Vieira di Bissau pieno di cocaina.

Una pessima notizia per Embaló: il capo di stato aveva fatto della lotta al traffico di droga una delle sue bandiere e adesso deve far dimenticare questa triste realtà ai suoi concittadini, accentuando lo scontro politico-istituzionale che fa di questo personaggio, al momento, l’unico uomo al comando di un paese con istituzioni completamente bloccate.

Copyright © Nigrizia - Per la riproduzione integrale o parziale di questo articolo contattare previamente la redazione: redazione@nigrizia.it