Era il 1998 quando i resti della Air Bissau furono definitivamente liquidati. Erede dei Trasporti Aerei della Guinea Portoghese (Tagp), fondata nel 1960, in pieno colonialismo lusitano, poi trasformata nelle Linee Aeree della Guinea-Bissau (Lagb) con l’indipendenza del 1974, e infine venduta all’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) di Arafat a metà degli anni Ottanta, nel 1998 chiuse definitivamente i battenti.
Da allora, chi ha garantito i voli regionali da e per Bissau sono stati la Tacv (Trasporti Aerei di Capo Verde), la Air Senegal, la Royal Air Maroc e, per l’Europa, la portoghese Tap. Oggi, dopo più di 25 anni, il governo di Umaro Sissoco Embaló ha appena rilanciato l’idea di una compagna aerea di bandiera di questo piccolo stato dell’Africa Occidentale.
Progetto ambizioso, ma tempi indefiniti
La nuova avventura è ancora agli inizi: la Guinea-Bissau Airlines risulterà infatti da una joint-venture con una compagnia privata canadese, la Jitaa-Aeronautics (Just in Time Aeronautics), come annunciato dal ministro dei trasporti Aristides Ocante da Silva.
La società canadese fornirà gli aerei alla nuova compagnia della Guinea-Bissau, in una prima fase per garantire i collegamenti interni con le isole Bijagós e la zona sud ed est del paese; e in seguito, senza però che sia stata fissata una data, verranno effettuati voli regionali fra Bissau e paesi vicini come Senegal, Costa d’Avorio, Gambia, Liberia e Sierra Leone.
In progetto anche voli per Lisbona, Rio de Janeiro e Roma, così come per il trasporto di passeggeri di religione islamica (quella prevalente in Guinea-Bissau) che si vorranno recare a Medina e alla Mecca in pellegrinaggio. Previsto anche il trasporto merci.
Nei prossimi giorni il ministro dei trasporti, accompagnato da un’equipe tecnica, si recerà a Lisbona, al fine di completare, da parte delle autorità internazionali competenti, le ispezioni di rito sul primo aeromobile in dotazione della nuova compagnia, in attesa della firma definitiva dell’accordo con la Jitaa-Aeronautics.
Ricadute positive e perplessità
Fra le ricadute positive previste in seguito all’inizio del funzionamento della nuova compagnia, secondo Ocante da Silva, vi sarebbero il contenimento dei costi per i viaggi aerei, nonché la creazione di una cinquantina di posti di lavoro diretti, fra personale di bordo e di terra.
Nel paese non mancano però diverse le perplessità rispetto alla nuova operazione: in un momento di grande difficoltà politica del governo e soprattutto del presidente Embaló, con continui rinvii delle elezioni legislative, la creazione della nuova compagnia aerea potrebbe, al contempo, funzionare come arma di distrazione di massa e come carta da giocare per le prossime elezioni presidenziali, previste per il 2024.
Le prossime settimane diranno quanto credibile sia il piano di rilancio di una compagnia di bandiera della Guinea-Bissau, o se si tratta di un’ennesima trovata di un capo di Stato alla ricerca di un consenso che sembra, in larga parte, essere ormai fortemente compromesso.