Il Consiglio nazionale di transizione (CNT) della Guinea ha pubblicato ieri il testo della nuova Costituzione che dovrebbe essere suggellata con un referendum entro il 2024 per aprire la strada a elezioni e al ritorno a un governo costituzionale.

Il progetto di Costituzione prevede un rigido limite di due mandati per la presidenza, ciascuno per cinque anni, e propone un sistema bicamerale composto da Assemblea Nazionale e Senato.

Comprende anche varie misure innovative già previste dalla Costituzione del 2020, tra cui il divieto della pena di morte e la proibizione della mutilazione genitale femminile.

La bozza dichiara inoltre che “chiunque venga arrestato, detenuto o imputato abbia diritto ad essere informato sulle ragioni del suo arresto”.

Benché la Carta della transizione reciti che non sarebbe stato permesso all’attuale capo di stato, generale Mamady Doumbouya, di candidarsi alla presidenza, la bozza di Costituzione non fa riferimento a questa clausola, facendo sospettare che sia Doumbouya che i membri della giunta militare al potere potranno presentarsi alle elezioni. 

Alpha Condé, il presidente eletto per la prima volta nel 2010, era stato rimosso il 5 settembre 2021 da un gruppo di militari guidati dal colonnello Doumbouya.

Il colpo di stato era stato posto in atto dopo che lo stesso Condé aveva cambiato la Costituzione così da potersi candidare per un terzo mandato nel 2020, quando aveva vinto dopo un percorso elettorale caratterizzato da irregolarità di ogni sorta, secondo il suo maggiore avversario Cellou Dalein Diallo.

Secondo la nuova Carta Condé, che vive oggi in Turchia, sarebbe escluso dalla futura corsa presidenziale per limiti di età.