Il gusto di cambiare. La transizione ecologica come via per la felicità - Nigrizia
Ambiente Libri
Gaël Giraud e Carlo Petrini con Stefano Arduini (Prefazione di papa Francesco)
Il gusto di cambiare. La transizione ecologica come via per la felicità
Slow Food e Libreria editrice vaticana, 2023, pp. 168, € 18,00
26 Settembre 2023
Articolo di Raffaello Zordan
Tempo di lettura 3 minuti

Si può discutere se la transizione ecologica possa condurre alla felicità, parola impegnativa, variamente interpretabile e strettamente individuale. Può semmai condurre noi e le generazioni future ad avere qualche margine in più di sopravvivenza. È un dialogo pragmatico e dai toni ottimistici quello tra il gesuita-teologo-economista-matematico Gaël Giraud e Carlo Petrini, gastronomo-sociologo-scrittore-attivista-fondatore di Slow Food, sollecitati dal giornalista Stefano Arduini.

Molto passaggi del loro ragionare sono condivisibili. Petrini è convinto che il sistema socio-economico fatto di individualismo e disuguaglianza, e imperniato sull’ideologia del progresso sia scalfibile. Starebbe per «comparire all’orizzonte l’homo comunitarius, una concezione dell’umanità diversa, orientata alla solidarietà e non alla competizione».

Giraud, che per mestiere deve esercitare la speranza, ricorda a tutti (specie ai cristiani) che la tradizione cristiana è una tradizione di beni comuni. «All’inizio degli Atti degli apostoli ci sono tre descrizioni della Chiesa primitiva. Dove capiamo come tutto, all’interno di quella comunità, fosse bene comune».

L’umanità si è messa alle strette da sola e ora dovrebbe essere indotta a cambiare i suoi comportamenti, cioè a fare scelte continue. I grandi allevamenti di animali non sono sostenibili? Scelta: è necessario che ognuno di noi, nord del mondo, diminuisca del 50% il consumo di carne.

Petrini: «Oggi in Italia consumiamo 95 chili di carne a testa ogni anno, negli Stati Uniti si arriva a 150. Negli anni ’60, quando ero adolescente, se ne consumavano mediamente 40 chili. E nessuno moriva di fame. Questa diminuzione di proteine animali nella dieta equivale a meno spreco, meno consumo di energia e di acqua, meno inquinamento».

Giraud spiega che il modello di business in base a quale si sviluppano le banche è imperniato sulle energie fossili. E se si decidesse di bandire dal consumo carbone, petrolio e gas, molte banche andrebbero in default. «Uno studio del 2019 di Oxfam, organizzazione no profit, dice che ogni 10 euro di allocazione di credito su progetti energetici da parte delle banche francesi, ben 7 sono destinati a progetti fondati su combustibili fossili».

Ancora Giraud ci informa che per finanziare la transizione ecologica a livello mondiale sono necessari 90mila miliardi di dollari entro il 2035. Dove si trovano? Bisogna indurre le istituzioni a creare moneta, superando il paradigma liberista della neutralità della moneta.

Una lettura che offre parecchi argomenti di riflessione. La domanda è: a chi? Alla solita nicchia. Non a coloro che vivono arrampicati su una app, non ai tanti cattolici di facciata, non ai cittadini senza cittadinanza, non a quelli che si sono arresi al sistema, non ai troppi che non sono in grado di leggere una pagina e comprenderla.

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