Sono ormai centinaia di migliaia gli haitiani che sono stati costretti ad abbandonare le loro case per colpa della violenza che affligge il paese, mentre circa 4.900 persone hanno perso la vita. Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha prorogato di un anno il mandato della Missione multinazionale di supporto alla sicurezza, a guida kenyana, vista come segnale di solidarietà verso il popolo haitiano. Tuttavia, i risultati sperati non sembrano concretizzarsi.
La destituzione di Garry Conille
In questo contesto, il Consiglio presidenziale di transizione ha destituito il primo ministro Garry Conille dopo appena sei mesi di mandato, ritenendolo incapace di gestire la crisi umanitaria, economica e di sicurezza del paese. Nonostante la presenza ad Haiti della Missione multinazionale, nel paese si osserva infatti un incremento della violenza delle bande, e con questa un aumento di fame, disordini e sfollamenti.
Il Consiglio presidenziale è stato istituito lo scorso aprile dopo che l’allora premier Ariel Henry era stato costretto a dimettersi dalle bande armate del paese, che avevano deciso di sospendere le ostilità fra loro e di coalizzarsi sotto la guida dell’ex poliziotto e criminale Jimmy “Barbecue” Chérizier. L’organismo ha il compito di traghettare il paese fino a prossime elezioni, in teoria entro il febbraio 2026.
È la seconda volta in dodici anni che Conille viene costretto a lasciare la carica di premier: era successo già nel 2012, quando l’allora presidente Michel Martelly lo aveva spinto a lasciare l’incarico dopo soli quattro mesi.
In risposta all’attuale decisione del Consiglio presidenziale, Conille ha dichiarato che la pubblicazione dell’atto ufficiale sulla sua destituzione è illegale perché secondo la costituzione haitiana solo il Parlamento ha il potere di rimuovere un primo ministro. Il problema è che attualmente Haiti si trova senza Parlamento né leader democraticamente eletti. Questo ha sollevato dubbi sulla legittimità del Consiglio di transizione nell’esercitare questo potere.
Alix Didier Fils-Aimé
Al posto di Conille è stato nominato ad interim Alix Didier Fils-Aimè, 55 anni, uomo d’affari con studi negli Stati Uniti nonchè figlio di Alix Fils-Aimè, attivista che venne arrestato durante il regime di Jean-Claude Duvalier, al potere fra il 1971 e il 1987. L’esperienza e le connessioni di Fils-Aimè, ex candidato al senato ed ex presidente della Camera di commercio, sono state viste come potenziali risorse per promuovere riforme economiche che aiuterebbero a portare stabilità ad Haiti.
Appena nominato, il premier ha detto che la violenza che si registra per le strade di Haiti «non è accettabile». Fils-Aimè ha aggiunto: «Ho un pensiero speciale per tutte le vittime degli atti criminali dei banditi che continuano a seminare tristezza e lutto tra la popolazione. Donne e ragazze sono state violentate e non hanno altra scelta che lasciare le loro case… Non possiamo chiudere gli occhi davanti alle madri e ai bambini che fuggono, lasciando tutto ciò che hanno costruito… e senza nemmeno poter mandare i loro figli a scuola».
Nonostante le speranze, non sono mancate voci critiche che hanno messo in dubbio la trasparenza del processo di selezione del nuovo candidato e accusato di corruzione il Consiglio.
La risposta delle bande
Jimmy “Barbecue” Chérizier ha risposto alla destituzione di Conille con un breve video sui social media, preannunciando nuovi «giorni di terrore» dopo la presunta diminuzione delle ostilità durante l’amministrazione dell’ormai ex premier. Il leader delle bande ha affermato che «il tempo di osservazione da parte di Vivre Ensemble (questo il nome della coalizione di gruppi armati di cui si è detto, ndr) è concluso. Abbiamo osservato fin troppo; ora la battaglia ricomincia».
Chérizier ha sostenuto che le autorità non sono state in grado né di garantire gli interessi dei cittadini né di ristabilire l’ordine nel paese; “Barbecue” ha quindi chiesto alla popolazione di limitare le uscite fuori di casa allo strettamente necessario. Subito dopo, si è unito all’appello il leader di un altra gang, Jeff Gwo Lwa, attivo nell’area nord della capitale Port-au-Prince. Anche Jeff Gwo Lwa ha suggerito agli haitiani di non uscire di casa, annunciando nuovi combattimenti a parte da ieri.
La stessa designazione di Fils-Aimè è stata “salutata” da colpi di armi da fuoco diffusi. Colpi che hanno colito anche due aerei di compagnie USA, una alla partenza e un’altra al decollo. L’attacco non ha avuto conseguenze sull’incolumità dei passeggeri ma ha spinto le autorità statunitensi a sospendere il traffico aereo verso la capitale haitiana almeno fino al prossimo 18 novembre.