In competizione nella selezione “Finestre sul mondo” del 32° Festival cinema africano, Asia e America Latina (Fescaal), Harka è un film duro che non lascia speranza così come la storia alla quale il regista Lofty Nathan si è ispirato.
È il tragico destino di Mohamed Bouazizi, che il 17 dicembre 2010 si è dato fuoco nella piazza centrale di Sidi Bouzid, Tunisia, innescando la cosiddetta Primavera araba, che si intravede nella discesa agli inferi di Alì, protagonista del film.
Alì sopravvive vendendo benzina di contrabbando al mercato nero. Vive abusivamente in una casa in costruzione e sta risparmiando per partire clandestinamente per l’Europa. Ha pochi amici, parla raramente ma i suoi occhi divorano il mondo (e le ingiustizie) che lo circonda. Quando il padre muore è costretto ad occuparsi delle sorelle più piccole. Il padre, da tempo malato, ha lasciato un grosso debito e la casa rischia di essere sequestrata dalla banca.
Alì si fa carico del destino delle sorelle e abbandonando il progetto di emigrare accetta di attraversare il confine con la Libia con un carico di benzina di contrabbando. Ma l’ennesimo episodio di violenza da parte della polizia corrotta darà il via a una escalation che porterà ad un tragico epilogo.
Invisibile
Lofty Nathan, americano di origine egiziana con una solida esperienza come documentarista, racconta di aver voluto indagare cosa spinga un ragazzo a sacrificare la vita per esprimere la propria collera e disperazione. Ne deduce che la scelta deriva dal profondo bisogno di essere finalmente guardato e riconosciuto nella propria esistenza ma anche nelle richieste di giustizia ed equità sociale.
Il desiderio di essere guardato e di non essere invisibile prende voce attraverso il commento della sorella minore che sembra capace di vedere il dolore di Alì, invisibile invece al resto del mondo.
La matrice realista del film, girato a Sidi Bouzid ed interpretato magistralmente da attori non professionisti, si appoggia ad una solida struttura narrativa che cita il genere western e noir. I dialoghi secchi sono addolciti dalla voce fuori campo della sorella che allarga la vicenda di Alì a una dimensione universale. Risulta invece troppo presente la musica e eccessivamente sottolineati elementi simbolici quali l’acqua e il fuoco.
Alì è interpretato da Adam Bessa, che ha vinto il premio per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes dove il film è stato presentato nella Sezione Un Certain Regard. Adam Bessa, stella nascente del cinema francese, è di origine tunisina e si è preparato al ruolo immergendosi nella vita dei marginali di Sidi Bouzid. In un’intervista rivendica la sua formazione da autodidatta che gli ha permesso di scegliere liberamente quali esperienze personali trasferire nei ruoli che deve interpretare e di imparare dai propri errori invece che dalle indicazioni di un maestro.
Harka è disponibile su Mymovies fino alle 21.00 del 24 marzo.