Hissa Hayatou, una vita per lo sport - Nigrizia
Camerun Sport
Per decenni ai vertici di FIFA e CAF, il camerunese scomparso l’8 agosto era stato anche membro del Comitato Olimpico Internazionale
Hissa Hayatou, una vita per lo sport
L'alto dirigente sarà ricordato come colui che per primo ha promosso e difeso la voce dell'Africa nel calcio
12 Agosto 2024
Articolo di Redazione
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Mentre in Francia le Olimpiadi volgevano al termine, lo scorso 8 agosto è venuto meno, proprio a Parigi, un grande protagonista africano dello scenario sportivo internazionale, il camerunese Issa Hayatou.  

Grande appassionato di sport, Hayatou ha dedicato la sua vita all’amministrazione sportiva. Aveva 77 anni e da tempo soffriva di problemi renali che lo obbligavano alla dialisi.

Tra i ruoli da lui assunti vi era stato quello di membro del Comitato Olimpico Internazionale (IOC) per 15 anni, fino al 2016, rimanendone poi membro onorario.  

Figlio di un sovrano locale di Garoua (Camerun) e con un fratello che era stato primo ministro del governo nazionale nel 1991-92, fin da giovane Hayatou si dedicò all’atletica, divenendo campione nazionale dei 400 e 800 metri. Partecipò anche con il Camerun nella competizione di basket agli All Africa Games.

Nel 1974, all’età di 28 anni, assunse il suo primo incarico nell’amministrazione sportiva come segretario generale della Federazione Calcistica del Camerun (Fecafoot). Poco più di un decennio dopo ne divenne presidente.

Nel 1986 fu eletto nel comitato esecutivo della Confederazione del Calcio Africano (CAF), fu nominato poi responsabile dell’organismo continentale dopo due anni e vicepresidente della Federazione Internazionale del Calcio (FIFA) dopo cinque.

Gianni Infantino, presidente della FIFA ha scritto su Instagram: «Sono rattristato dalla notizia della scomparsa dell’ex presidente della CAF, ex presidente ad interim della FIFA, vicepresidente della FIFA e membro del Consiglio della FIFA Issa Hayatou».

E Samuel Eto’o, illustre calciatore e attuale presidente di Fecafoot ha dichiarato: «Il presidente Hayatou è sempre stato in grado, attraverso la sua leadership, le sue capacità di relazione e il suo senso di pragmatismo, di promuovere e difendere la voce dell’Africa. Gli dobbiamo molto».

Infatti Hayatou aveva tra l’altro fatto disputare per la prima volta la Coppa del Mondo in Africa nel 2010, quando si svolse in Sudafrica, con il beneplacito dell’allora presidente della FIFA Sepp Blatter.

Favorì inoltre l’introduzione del calcio femminile Under 17 e Under 20 nella Coppa d’Africa e decise di dar vita al Campionato delle Nazioni Africane (CAN), al fine di dare ai calciatori africani la possibilità di farsi conoscere.

Infine, per opera sua la rappresentanza africana alla Coppa del Mondo fu portata da sole due squadre nel 1990 a cinque, quando nel 1998 il torneo permise la partecipazione di un numero maggiore di nazionali.

Negli ultimi anni anche Hayatou si trovò coinvolto in alcuni casi di corruzione. L’accusa più grave riguardava la presunta accettazione, con un collega del CAF, di tangenti per 1,5 milioni di dollari dal Qatar, nel 2010, per assicurarsi il sostegno alla sua candidatura per la Coppa del Mondo del 2022, alla fine vincente.

Hayatu negò le accuse, e non fu mai avviata alcuna procedura contro di lui. Nel 2021, poi, Hayatou venne interdetto per un anno dalla FIFA per aver violato il suo codice etico.

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